Le sfide e le prospettive per il welfare sociale territoriale integrato
Il Rapporto sull’assistenza nelle Marche 2022 propone analisi e riflessioni sull’insieme di servizi e interventi sociali, sociosanitari e socioeducativi preposti a rimuovere o prevenire condizioni di disagio e/o di mancanza di autonomia. Analizza le politiche e i servizi territoriali rivolti ad anziani non autosufficienti, giovani e adulti con disabilità, soggetti in condizione di povertà o a rischio di cadervi, marginalità, dipendenze, migranti e individui con disagio psichico.
cod. 11130.10
L’agricoltura sociale prefigura un nuovo modello di sviluppo dell’agricoltura che contribuisce a definire nuovi scenari di welfare, promuovendo percorsi innovativi di costruzione dei servizi, mediante il coinvolgimento e la partecipazione attiva di più soggetti. In questo contributo l’autore presenta gli elementi emersi in una ricerca, realizzata nella Regione Marche, volta ad analizzare le esperienze di agricol-tura sociale nel welfare locale, le progettualità possibili e gli orientamenti delle poli-tiche regionali.
Una ricerca nelle scuole marchigiane: riflessioni e prospettive
Il volume vuole essere un’indagine esplorativa sulla percezione dei giovani e degli adulti di riferimento in merito alle caratteristiche delle varie forme di dipendenza – sia legali che illegali – e alla loro diffusione, nel territorio marchigiano, tra gli adolescenti di 14-18 anni. L’obiettivo del lavoro è stato quello di esplorare la complessità dei vissuti di ragazzi e adolescenti per fare luce sugli aspetti che possono essere un preludio alle diverse forme di dipendenza.
cod. 1370.51
La ricomposizione di una normativa unitaria delle figure professionali sociali, prevista dalla legge 328/2000, a tutt’oggi non è stata attuata; la modifica del titolo V della Costituzione ne attribuisce la potestà legislativa alle Regioni, salvo la determinazione dei principi fondamentali che resta di competenza legislativa dello Stato. Le professioni sociali che hanno un riconoscimento nazionale sono: l’assistente sociale, l’educatore e l’operatore socio-sanitario; di queste professioni l’unica che ha avviato una riflessione sulla dimensione di genere è l’assistente sociale. Il contributo pone rilevanza agli studi di genere che hanno caratterizzato la professione dell’assistente sociale nei diversi periodi storici; in particolare vengono rilevati gli elementi significativi emersi in alcune ricerche realizzate in Italia e nei Paesi Europei. Inoltre con l’introduzione, a partire dagli anni Ottanta, delle competenze manageriali nell’ambito dei servizi sociali, il dibattito sulla dimensione di genere acquisisce ulteriori elementi di analisi relativi ai modelli di leadership femminili e maschili.
Gli autori in questo contributo evidenziano gli esiti di una ricerca relativa all’analisi di tre profili professionali del sociale (assistente sociale, educatore e operatore socio-sanitario), realizzata nel 2010 nel territorio della regione Marche. Con riferimento a tali profili i contenuti proposti mettono a fuoco gli aspetti connessi ai percorsi formativi e alle prassi operative messe in atto sul campo, evidenziandone i punti di forza, le criticità, nonché le questioni aperte su cui appare più urgente intervenire. In merito all’operatività, tali figure professionali risentono delle condizioni di emergenza con cui i servizi si stanno misurando, oltre che dell’elevato carico di lavoro. Emerge, pertanto, uno stato di precarietà degli operatori che influisce sulla qualità delle risposte e ne rende più "incerto" il ruolo professionale, soprattutto nel terzo settore. D’altro canto si evidenzia come la legge 328/2000 abbia attribuito un forte rilievo alla dimensione dell’integrazione socio-sanitaria e del lavoro di rete.