LIBRI DI CRISTINA CATTANEO

Cristina Cattaneo, Marilisa D'Amico

I diritti annegati

I morti senza nome del Mediterraneo

Un volume che nasce dall’esperienza di due team di ricerca: medici legali e “forensic scientists” (che “sul campo” hanno sperimentato difficoltà e vuoti normativi che gravitano intorno al mondo dei cadaveri senza identità, dei minori non accompagnati e dei richiedenti asilo) e giuristi (che cercano di fornire risposte e soluzioni ad alcune delle problematiche emerse e connesse al tema delle migrazioni verso l’Europa).

cod. 893.1

Andrea Armocida, Marzia Marzagaglia

Rifugiati nella rete.

Dall'accoglienza alla cura

Attraverso il racconto dell’esperienza della Rete Milanese Vulnerabili, considerata una best practice sullo scenario nazionale e di cui qui viene descritta la struttura organizzativa e operativa, il volume ha il desiderio di scrivere di una Milano che dal 2013 si occupa di accoglienza e cura nei confronti delle persone richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e umanitaria. Un tema centrale e foriero di riflessioni culturali e civiche alle quali non è più possibile sottrarsi.

cod. 1130.348

Andrea Armocida, Marzia Marzagalia, Cristina Cattaneo

Monia Andreani e la Rete Milanese Vulnerabili

PRISMA Economia - Società - Lavoro

Fascicolo: 1 / 2019

Ho incontrato Monia Andreani durante i miei studi presso l’Università Carlo Bo a Urbino. A quel tempo lavoravo da diversi anni presso l’Ufficio Rifugiati del Co-mune di Milano. Una volta concluso il ciclo universitario, Monia, consapevole delle forti connessioni professionali e dei modelli relazionali della Rete sulle vulne-rabilità del Comune di Milano, mi ha chiesto di farne parte. Si è concentrata sull’argomento da sviluppare e sul processo di lavoro da intra-prendere per perseguire l’obiettivo di scrivere un libro, con contributi multipli, basa-to su lingue diverse e diversi codici deontologici, nel tentativo di integrare il sistema giuridico, medico, lingue psicosociali e antropologiche. Ha svolto il ruolo di facilitatrice in questo tentativo di contaminazione intellettuale ed è stata il pilastro del processo di ampliamento della visione. Monia è morta nel maggio 2018, nel Mar Mediterraneo, a causa di un’emorragia cerebrale: un’immagine evocativa delle battaglie sociali che ha combattuto come accademica, intellettuale e attivista.