LIBRI DI ERMETE RONCHI

Margherita Spagnuolo Lobb

L'implicito e l'esplicito in psicoterapia.

Atti del Secondo Congresso della psicoterapia italiana

Che cosa rende terapeutica una psicoterapia? Nel 2005 la Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP) ha organizzato un congresso in cui più di 20 Associazioni Italiane di psicoterapia si sono riunite a Siracusa per dialogare su questo tema. Sul filo conduttore della crisi della “dicibilità” come cura, questo volume raccoglie i contributi presentati in quel Congresso dai rappresentanti contemporanei della psicoterapia italiana, su temi che vanno dalla formazione alla ricerca, dalla supervisione alla clinica, dalle scoperte delle neuroscienze sulla natura relazionale del cervello alla ridefinizione dei concetti basilari della psicoanalisi.

cod. 1250.95

Ermete Ronchi

Ricercare in psicoterapia. Psicoterapia, ricerca e istituzione

GRUPPI

Fascicolo: 1 / 2008

Research in psychotherapy. Psychotherapy, research and institution Research means wondering not only on the clear aim of a specific study but also on the hidden meaning and on the counter transferral emotions that the study’s object induces in the researchers and in the research team’s dynamics. In this paper, psychoanalytic approach and research related to this approach developed in COIRAG (Confederation of Italian Organizations for Analytic Research on Groups), particularly in CSR (Study and Research Centre), was analyzed. This type of research considers subject not only as individual subject, traditionally considered, but emphasizes the internal group which exists in every subject independently from its dimension and nature. A habitus of specific observation and research results either of the prescriptive frame, that creates particular processes, or of the relationships’ configuration, which can be explicit <=> implicit, and can be generated by individuals, groups and institutions. Referring to a project carried out by COIRAG named The Dream and the Organization, which collected data for three years and has tried to reach that kind of dream state which is largely present in every institution (all the individuals of an institution dream in relation to their institutional context) and which is able to assume different forms accessible to knowledge, it is noticed that institutional emotional clime comes before and goes with the possibility of take care of the institution and that healthy institution’s increase can lead to an increase of groups and individuals living in a healthy level. It is possible to say that the taking care of the emotional distress, and the research about this, could be achieved by two ways: one which, using the traditional psychotherapy, works on individual and, using groups, makes benefits on institution; and the other, which takes care of unhealthy institutions. In this way it is possible to consider in a planning view many problems and experiences, related to the institutional individual’s mental working level. Key words: psychotherapy, research, institution.

Ermete Ronchi

Sogno e Istituzione. Primi risultati di una ricerca CSR COIRAG

GRUPPI

Fascicolo: 3 / 2005

La ricerca Sogno e Istituzione una ricerca italiana prodotta dal Centro Studi e Ricerche COIRAG (www.coirag.org) propone una metodologia inusuale per sviluppare interventi in grado di prendersi cura di soggetti collettivi, favorendo lo sviluppo di competenze utilizzabili simultaneamente sul piano individuale, gruppale ed istituzionale. Quando si assume che a sognare sia un soggetto collettivo, un’intera Istituzione, cambia la qualità dell’ascolto dei nostri sogni? Cambia la percezione di noi stessi in relazione all’Isti¬tu¬zione cui concorriamo a dare vita? Nelle Istituzioni, intese come sistemi di gruppi di lavoro trascorriamo infatti una parte significativa del nostro tempo di vita. Donare a un gruppo di ricerca, condotto con approccio clinico, sogni riferibili alla propria Istituzione e prestare ascolto a quelli di altri colleghi sembra attivare processi di pensiero orientati allo sviluppo di maggiore benessere per gli individui e per l’Istituzione stessa, intesa come soggetto vivente. La ricerca ha mostrato come il materiale onirico che il sognatore considera essere in relazione con il suo contesto istituzionale di riferimento e dal quale trarre utili riflessioni è da un lato molto abbondante e dall’altro sottovalutato. In questo scritto presenterò alcuni aspetti salienti della ricerca e dei suoi attuali esiti.

Ermete Ronchi

Vita tua, vita mea. Studio e ricerca di Coirag su Coirag

GRUPPI

Fascicolo: 3 / 2003

Questo articolo mostra come il metodo di ricerca messo in atto dal Centro Studi e Ricerche Coirag abbia reso possibile l’ascolto clinico di un soggetto collettivo complesso a partire dall’ascolto dei portavoce delle sue Organizzazioni Confederate, ossia dei soggetti istituzionali che hanno fatto la storia della gruppalità in Italia e ne sviluppano oggi le prospettive fino a giungere al coro dei membri delle varie e diverse reti e culture gruppali che a una istituzione danno vita. Mostra inoltre come attraverso varie attività di ricerca presentate in un Convegno, il Convegno di Saronno (2002), il CSR stia mantenendo operativa la capacità autoriflessiva di una istituzione, in particolare della Coirag sulla Coirag. Verranno messi in evidenza strumenti di analisi istituzionale presenti nel patrimonio Coirag. Nell’articolo viene presentato il lavoro svolto e il metodo utilizzato per affinare strumenti clinici esistenti e svilupparne di nuovi. Nella cultura d’oggi è sempre più necessario investire in ricerca per aiutare reti gruppali a passare dalla logica dell’aut aut in cui la soluzione dei conflitti passa attraverso la negazione e l’eliminazione paranoica dell’altro, diverso, alla logica dell’et et. Questa logica (emozione gruppale e istituzionale) consente di comprendere ed elaborare conflitti e attraversarli grazie alla mediazione di una istituzione capace di autoanalisi. Dal mors tua, vita mea, al più gratificante e socialmente più vitale vita tua, vita mea. Parole chiave: emozione istituzionale, controtransfert istituzionale, ricerca gruppale e istituzionale.

Annamaria Burlini, Ermete Ronchi

Quando lo scheletro può uscire dall'armadio. Chi cura un'istituzione che cura?

GRUPPI

Fascicolo: 3 / 2002

Nel dibattito, nelle polemiche e nelle curiosità dei nostri giorni c’è chi sostiene che è vicino il giorno in cui avremo a disposizione un farmaco per ogni emozione. Ad esempio potrebbe essere prossima la scoperta di una sostanza specifica per l’ansia d’attesa da ritardato collegamento ad internet o da disservizio del server o anche da attacco di hacker al proprio sito o al proprio computer. L’implicito di quest’approccio è che ad emozioni debbano corrispondere farmaci e che le emozioni siano da gestire solo a livello individuale. È quindi insensato chiedersi chi cura un’istituzione, ed in particolare chi è in grado di prendersi cura di un’istituzione che cura. In questo scritto intendiamo riflettere su un approccio, quello della psicoterapia ad orientamento psicoanalitico individuale, gruppale ed istituzionale, che considera le emozioni come risorsa a più livelli. Nel caso che qui presenteremo, più parti nascoste hanno trovato voce; anche uno scheletro è uscito dall’armadio diventando realtà pensabile all’interno di gruppalità istituzionali in formazione. Con un adeguato training è possibile infatti apprendere a prendersi cura di una più vasta gamma di emozioni, anche di quelle nascoste nel ruolo e nella cultura organizzativa, considerandole non come un male da curare o da nascondere o da mettere sul conto di qualcuno, ma come risorsa in grado di favorire trasformazioni nell’interesse di tutti. Un intervento istituzionale fondato su queste premesse accosta stati di malessere e sofferenza diffusa, accompagnando i membri di un’istituzione, o di parte di essa, al conseguimento di un maggiore benessere. Attraverso il caso di intervento in un’istituzione di cura, vengono rivisitati alcuni concetti e strumenti di lavoro propri dell’approccio psicoterapeutico integrato qui delineato, indicando competenze e tecniche di base che consentono di far interagire proficuamente cognizioni ed emozioni nel loro articolarsi tra individuo, gruppo ed istituzione.