LIBRI DI FABIO ANDREASSI

Fabio Andreassi, Cinzia B. Bellone, Fabio Naselli

La fibra ottica tra piano e conoscenza istituzionale: il caso di Milano

ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI

Fascicolo: 136 / 2023

Il controllo dell’organizzazione spaziale e funzionale della città attraverso il "digitale connesso" sollecita la conoscenza urbanistica della dotazione infrastrutturale, la quale, superando i tecnicismi, guarda alle relazioni multilivello tra il costruito, lo spazio aperto urbano e la società. L’articolo approfondisce, con un focus sulla città di Milano, il ruolo svolto dal Piano dei sottoservizi nelle analisi e nelle previsioni sugli assetti urbani, con particolare attenzione alla fibra ottica.

Fabio Andreassi

Il Torrione

Storia, piani e progetti di una infrastruttura idraulica e di un quartiere a L’Aquila

Il libro raccoglie numerosi contributi scientifici redatti in occasione della riqualificazione del Torrione, antico manufatto idraulico inserito nell’acquedotto medievale che portava l’acqua nella città dell’Aquila, attorno al quale si è sviluppato l’omonimo popoloso quartiere. La ricerca guarda alla storia urbana in maniera articolata e complessa e si presenta come modello in grado di favorire e avviare ulteriori approfondimenti multidisciplinari sulle altre parti della città, ponendosi come iniziatrice di un’auspicata nuova stagione di studi.

cod. 1862.148

Fabio Andreassi

Progetti per L'Aquila

Il quadro conoscitivo verso una trasformazione urbana consapevole

Il libro raccoglie alcune riflessioni sulla storia urbana di L’Aquila e sulla relazione tra i ricorrenti processi di demolizione e ricostruzione e gli strumenti urbanistici. Il testo esamina le politiche e i progetti che hanno permesso alla città di rinnovarsi dopo i disastri, le guerre e le innovazioni sociali che sono intervenute nel corso della storia ed espone alcune proposte sull’organizzazione spaziale e funzionale della città, anche in considerazione delle innovazioni prodotte dal digitale, all’interno di una rinnovata consapevolezza della storia dei luoghi.

cod. 1126.59

Cinzia Bellone

I Prati del Popolo Romano

La partecipazione come sperimentazione per il progetto dello spazio urbano

Testaccio, rione storico di Roma, è un eccezionale laboratorio sociale e urbano. Qui convivono, in modo armonico, testimonianze dell’antichità e le tracce, più recenti, dell’urbanizzazione industriale della fine del XIX secolo. In un contesto così delicato, il processo partecipativo “I Prati del Popolo Romano”, per il ripristino di un impianto sportivo nell’area in precedenza occupata dall’ex campo di calcio della Roma, costituisce una particolare sperimentazione nel processo di confronto tra l’Amministrazione comunale e gli attori sociali in campo.

cod. 1862.225

Fabio Andreassi

La ricostruzione di L'Aquila

Dal modello ai progetti

A dieci anni dal violento terremoto che ha colpito L’Aquila e il territorio montano abruzzese, è possibile misurare gli effetti della ricostruzione sul sistema insediativo e relazionarli con gli strumenti e gli obiettivi dichiarati dall’azione pubblica nel corso del tempo. La ricerca esplora il modello L’Aquila di ricostruzione ed espone alcune sperimentazioni polisemiche che interessano prevalentemente la città pubblica.

cod. 1126.55

Da una lettura critica della ricostruzione abruzzese (2009-2018), emerge una invo-luzione cognitiva della complessità configurazionale degli insediamenti e del ruolo degli abitanti nella scelta dei futuri possibili. Ai danni fisici e immateriali prodotti dal sisma, si aggiungono quelli causati da alcune iniziative pubbliche più attente al controllo del prodotto edilizio, che a una riscrittura collettiva della città. Si ha un disastro polisemico i cui effetti coinvolgono i giovani abitanti di L’Aquila.

La solidarietà della UE si esprime con finanziamenti a favore degli Stati colpiti da shock di origine naturale; può incidere nell’iperdotazione insediativa se l’azione pubblica si appoggia alla distorsione semantica per superare le inefficienze gestionali svolte in regime ordinario e gli ismi del processo emergenziale. Si hanno così anomalie insediative che possono condizionare il ciclo di vita della città in cui le trasformazioni derivanti dall’emergenza superano per efficacia quelle ordinarie.