LIBRI DI GIOVANNA PERRICONE

Giovanna Perricone, Rosanna Militello, Maria Maddalena Di Pasqua, Valentina Fontana, Concetta Polizzi

The Child Neglect Assessment technique (C.N.A.). A path of the S.I.P.Ped

MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL’INFANZIA

Fascicolo: 3 / 2022

The study presents the validation of a specific assessment technique of Child Neglect for parents of children aged between 3 and 9 years, which is divided into two specific observation tools. This technique is based on a specific model constructed from the perspective of Pediatric Psychology. It identifies the cause of child neglect in the presence of a dysregulation of the parental competence, and therefore, the parental functions of caregiving, scaffolding and coping. This technique has a specific strength: it can intercept the “signs” of a possible condition of child neglect in the here and time when the mistreatment is occurring, unlike in a retrospective direction. In particular, the study reports the process of the content validation, and the measurement of the reliability of these tools, and the process of defining a specific application procedure of the technique.

Giovanna Perricone, Concetta Polizzi, Maria Regina Morales, Valentina Fontana

Percezione del funzionamento familiare e strategie di coping in madri di bambini affetti da neoplasia in fase trattamentale

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2013

Il contributo presenta uno studio correlazionale sul rapporto tra specifiche strategie di coping di madri di bambini con neoplasia in fase trattamentale e la loro percezione del funzionamento familiare, in termini di coesione e adattabilità/flessibilità, muovendo dall’ipotesi che una relazione "virtuosa" tra le variabili considerate possa costituire una risorsa importante per la madre. Lo studio, che ha coinvolto un gruppo di 34 madri di bambini con neoplasia in fase di trattamento, ha previsto la somministrazione di due specifici strumenti: il Coping Orientation to the Problems Experienced -Nuova Versione Italiana (COPE-NVI), per rilevare le strategie di coping, e il Family Adaptability and Cohesion Evaluation Scale (FACES III), per misurare la percezione delle madri rispetto al funzionamento della propria famiglia, in relazione a coesione e adattabilità/flessibilità. I dati evidenziano correlazioni statisticamente significative di tipo positivo tra coesione familiare e strategia di orientamento al problema (r = 0.49, p < 0.05) e tra adattabilità/flessibilità e orientamento al problema (r = 0.36, p <0.01); e ancora, sono emerse correlazioni statisticamente significative di tipo negativo tra adattabilità/flessibilità e strategie di orientamento trascendente (r = -0.40, p < 0.01).

Giovanna Perricone, M. Regina Morales, Concetta Polizzi

Precursori di deficit dell’attenzione e disturbi di iperattività (ADHD) in bambini moderatamente pretermine di età prescolare

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 3 / 2011

Lo studio presentato ha voluto esplorare la possibile presenza in bambini di età prescolare, nati moderatamente pretermine, di precursori del disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività. La ricerca ha coinvolto un gruppo di 50 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi, ds = 4 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane, ds = 2) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e 50 bambini nati a ter - mine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Ai genitori e agli insegnanti delle scuole di riferimento dei bambini sono stati somministrati specifici questionari (Identificazione Precoce Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività per insegnanti - IPDDAI, Identificazione Precoce Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività per Genitori - IPDDAG) per individuare difficoltà legate a disattenzione e iperattività nei bambini del gruppo della ricerca. I risultati mostrano un profilo dei bambini moderatamente pretermine in età prescolare "a rischio" di precursori di deficit dell’attenzione e di disturbi di iperattività.

Giovanna Perricone, M. Regina Morales

Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 1 / 2011

Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all’apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all’"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all’orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l’apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell’infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l’Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell’individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull’esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell’insuccesso scolastico.

Giovanna Perricone, Concetta Polizzi, M. Regina Morales, Francesco De Luca, Carmen Lo Pinto, Lorella Pitrolo, Emanuela Giudice

La rappresentazione del sé corporeo in bambini con patologie croniche diversamente trattate

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 1 / 2011

Il contributo presenta uno studio sulla rappresentazione del sé corporeo in bambini con patologie croniche diversamente trattate, al fine di esplorare possibili risorse funzionali alla gestione della condizione di rischio costituita dalla patologia; nello specifico, gli indicatori delle risorse vanno individuati, su un piano qualitativo, nell’adeguatezza dell’immagine del corpo, nell’integrità dell’immagine di sé, nell’integrazione di mappe cognitive e, su un piano quantitativo, nel quoziente di maturità cognitiva. Lo studio ha previsto il coinvolgimento di un gruppo di 52 bambini (età media 10 anni) di cui un 50% con patologie croniche che prevedono trattamenti invasivi, caratterizzati da "pratiche" sul corpo costanti che alterano la serenità del quotidiano (es. trasfusioni, cateteri venosi, iniezioni di insulina, microinfusioni), l’altro 50% con cardiopatie sottoposti a trattamenti solo farmacologici. L’indagine ha previsto l’uso del Disegno della Figura Umana. I risultati, pur mostrando, in generale, livelli medi di adeguatezza e di integrità corporea, sottolineano differenze statisticamente significative in relazione alla tipologia di trattamento, laddove i bambini sottoposti a trattamenti invasivi presentano livelli più elevati sia di adeguatezza che di integrità corporea. Relativamente al quoziente di maturità, invece, non si evidenziano differenze tra i due gruppi, sottolineando la presenza di alcune risorse cognitive funzionali all’adattamento alla patologia.

Concetta Polizzi

Pensarsi psicologo pediatrico.

Modelli, percorsi e strategie di una formazione

Il volume vuole superare la rappresentazione consolidata di uno psicologo che “adatta” il proprio bagaglio formativo e le proprie competenze alla specificità dei contesti della cura in area pediatrica, per pensare a una figura professionale con uno specifico profilo di competenze, di funzioni e compiti.

cod. 1240.2.14

Giovanna Perricone Briulotta

Una giostra per la formazione

Modelli e metodologie nei Piani Operativi Nazionali della Scuola

Il volume presenta un percorso di formazione che ha voluto porsi all’interno dei moduli previsti dal Piano Operativo Nazionale (PON)-2007/13 nella scuola, rivolgendosi ai docenti, secondo la logica di un continuum tra esperienze professionali e possibilità di nuove scelte metodologiche e secondo la traiettoria di un life long change, un cambiamento che coniuga sfera personale e professionale.

cod. 1240.362

Giovanna Perricone, Maria Teresa Di Maio

Raccontando Aladino.

Vincoli e possibilità del lavoro psico-socio-educativo in pediatria

I contributi più significativi che hanno animato le diverse edizioni del Seminario Internazionale sull’ospedalizzazione di pediatria che si svolge a Palermo. Con la metafora di Aladino si rappresenta la problematicità della realtà costituita dalla malattia che come “life event” stravolge la vita del bambino e della sua famiglia. Al contempo, la metafora consente di individuare possibilità, vedendo nel genio opportunità, scelte, con cui gestire tale realtà.

cod. 1240.322

Giovanna Perricone, Concetta Polizzi

Bambini e famiglie in ospedale

Interventi e strategie psicoeducative per lo sviluppo dei fattori di protezione

Il testo focalizza l’attenzione degli operatori (pediatri, psicologi, educatori, animatori, ecc.) verso alcune tipologie di interventi che consentono ai bambini ospedalizzati e alle loro famiglie di vivere la condizione di crisi evolutiva indotta dalla malattia e dall’ospedalizzazione come “sfida evolutiva”.

cod. 1240.316

Cinzia Novara

Solitudini

Studi sul suicidio in una prospettiva psicodinamica

Il libro affronta il tema delle solitudini, e il suo rapporto con il suicidio. Dallo studio del corpo, si approfondisce la possibilità di predire il gesto analizzando il costrutto di intenzionalità suicidaria e le sue relazioni con i comportamenti legati a disturbi psichiatrici. Si analizzano inoltre le esperienze dei sopravvissuti, il mondo dell’adolescenza e gli aspetti più culturali legati al disagio della solitudine.

cod. 772.2

Angela Maria Di Vita, Paola Miano

Ritratti in chiaroscuro

Costrutti psicologici delle differenze di genere

cod. 1240.197

Renata Mancuso, Angela Maria Di Vita

Oltre Proserpina.

Identità, rappresentazioni sociali e disagio nel ciclo di vita femminile

cod. 1043.24