È ormai riconosciuto che il trauma psicologico provochi una disorganizzazione del-le funzioni psicologiche più o meno grave, a seconda della compromissione della capacità di mentalizzare e di regolare gli affetti. Nei soggetti traumatizzati le memorie traumatiche permangono nelle loro menti e nei loro corpi come contenuti non assimilati dissociati dalle altre funzioni mentali. Dopo aver esaminato i contributi fondamentali di Freud e Breuer, di Janet e di auto-ri contemporanei (ad esempio, van der Kolk, van der Hart, Nijenhuis e Meares) pro-poniamo una lettura del romanzo Austerlitz di W. G. Sebald (2001) secondo un ap-proccio psicoanalitico complessivo che tiene conto dei ruoli del trauma e della dis-sociazione. Vogliamo mostrare come la narrazione dello scrittore confermi le più recenti intuizioni sulla dinamica del trauma nella nostra disciplina.