LIBRI DI ISABELLA QUADRELLI

Angela Genova, Vito Minoia, Isabella Quadrelli

Teatro Sociale e bullismo: costruire il benessere con i/le pre-adolescenti

WELFARE E ERGONOMIA

Fascicolo: 1 / 2023

Il contributo presenta i risultati di una ricerca-azione realizzata con metodologia e tecniche partecipative che ha coinvolto gli studenti di una scuola secondaria di primo grado delle Marche in un percorso di prevenzione del bullismo. L’ipotesi metodologica che ha guidato questo lavoro è che l’arte attraverso il teatro sociale possa essere uno strumento di co-costruzione di nuovi significati e nuove azioni per il contrasto alle prevaricazioni e al bullismo. Gli studenti di una classe hanno partecipato al laboratorio teatrale mettendo in scena una situazione problematica. Gli studenti di un’altra classe hanno preso parte al forum finale contribuendo con la loro partecipazione attiva a trovare soluzioni. Il gioco del teatro-forum si è rivelato uno strumento efficace per le sue capacità di ascolto e di apertura verso l’altro. La “diversità” nel contesto del laboratorio è diventata un’occasione di esplorazione, secondo la lezione di Freire. Attraverso un processo di ricostruzione partecipata e di riflessione condivisa delle pratiche di bullismo è stato quindi attivato un processo di comprensione e di cambiamento nella logica di una sociologia che vuole essere pubblica.

Isabella Quadrelli, Anna Uboldi

Esperienze di giuridicità nella vita quotidiana. I giovani tra diritto, scienza ed etica durante la pandemia

WELFARE E ERGONOMIA

Fascicolo: 2 / 2022

L’articolo presenta i risultati di una ricerca sull’esperienza del diritto da parte dei giovani durante la pandemia. Partendo dal concetto di "legal consciousness", la ricerca ha analizzato l’implementazione delle norme nei contesti di vita dei giovani, nei termini di accettazione, interpretazione, negoziazione e rifiuto di esse, o di alcuni loro aspetti. Le diverse forme di coscienza giuridica emergenti dalle narrazioni evidenziano come i giovani abbiano interpretato l’imperativo del "fare la cosa giusta" per la sicurezza di se stessi e degli altri. Nelle loro ar-gomentazioni s’intrecciano le dimensioni della legittimità e dell’adesione alle norme giuridiche ma anche dell’utilità, del rischio, dell’equità e della capacità dei legislatori di dare voce e di mediare tra le diverse esigenze dei molteplici gruppi sociali. I risultati mostrano la capacità di agency e di ragionamento mo-rale dei giovani di fronte all’esigenza di bilanciare bisogni, interessi e ordini di responsabilità differenti e mettono in discussione l’immagine stereotipata del giovane irresponsabile e trasgressivo presentata dai media e diffusa nel senso comune.

Guido Maggioni, Benedetta Polini

Scene da una separazione

La mediazione familiare e la regolazione del conflitto di coppia

Da oltre vent’anni la mediazione familiare si è affermata anche in Italia, tuttavia sappiamo ancora poco sulla sua diffusione, utilizzo e impatto nella gestione della conflittualità genitoriale. Attraverso le risultanze di una ricerca condotta nelle Marche, il volume analizza il processo di integrazione della mediazione familiare nel sistema locale dei servizi e considera come l’insieme dei significati associati alla mediazione familiare stia contribuendo a plasmare le rappresentazioni e le pratiche degli operatori sociali e giuridici.

cod. 1525.54

L’articolo prende in considerazione la riorganizzazione familiare in seguito alla separazione, guardando in particolare alla ridefinizione dei modelli e delle pratiche di genitorialità. Partendo dai risultati delle ricerche internazionali e soffermandosi, ove possibile, sui dati relativi al contesto italiano, cerca di mostrare come gli attori sociali impegnati in questo processo si confrontino in maniera più diretta ed evidente con le nuove possibilità e con i vincoli persistenti nello scenario sociale contemporaneo, interagendo anche con le costruzioni sociogiuridiche della genitorialità che producono definizioni normative orientate alla condivisione delle responsabilità e alla collaborazione tra i genitori nelle situazioni di rottura del legame di coppia.

Michela Freddano, Serafina Pastore

Per una valutazione delle scuole oltre l'adempimento.

Riflessioni e pratiche sui processi valutativi

Qual è la relazione tra valutazione e miglioramento nel sistema nazionale di valutazione? Quali attori sono coinvolti nella valutazione delle scuole e in che modo partecipano? Come si può apprendere dai processi valutativi? Sono solo alcune delle domande cui il volume intende rispondere attraverso una prospettiva plurale che, oltrepassando gli aspetti di carattere attuativo, offra al lettore una riflessione articolata e vivace sul tema della valutazione delle scuole.

cod. 1900.2.18

Guido Maggioni, Isabella Quadrelli, Alessandra Vincenti

Pratiche di mediazione familiare. Una ricerca nella regione marche

SOCIOLOGIA DEL DIRITTO

Fascicolo: 1 / 2015

A partire dai risultati di una ricerca sulle pratiche di mediazione familiare nella Regione Marche, vengono indagati gli effetti del rapporto tra principi r egolatori e ordini normativi potenzialmente differenti e conflittuali - quello della decisione giudiziaria e quello ‘alternativo’ della mediazione - lnell’ambito del trattamento della conflittualità familiare. La mediazione familiare in Italia è praticata in un contesto di generale incertezza nelle modalità di rapporto tra gli ambiti istituzionali deputati alla gestione della crisi separativa e di assenza di una regolamentazione della professione del mediatore familiare. Dalla ricerca emerge una evidente discrepanza di vedute tra operatori giuridici e sociali che riguardano sia la plausibilità sia l’efficacia della mediazione familiare. Gli attori coinvolti fanno fronte in vari modi all’incertezza generata dall’assenza di aspettative condivise. Nel tentativo di tenere insieme e conciliare richieste contrapposte, le pratiche adottate risultano spesso ibride.

Chiara Scivoletto

Mediazione penale minorile

Rappresentazioni e pratiche

Il volume intende offrire un’occasione di riflessione sui percorsi che la mediazione penale va assumendo, non senza difficoltà, nel panorama della giustizia minorile italiana, ove è praticata sin dagli anni ’90. I contributi raccolti si riferiscono ai risultati di una ricerca condotta, con approccio socio-giuridico, su due casi studio, selezionati sul territorio nazionale.

cod. 98.11

Isabella Quadrelli

I professionisti della mediazione familiare e il trattamento del conflitto coniugale

SOCIOLOGIA DEL DIRITTO

Fascicolo: 2 / 2003

Questo articolo cerca di esplorare le conseguenze della diffusione dei metodi alternativi di soluzione dei conflitti sul trattamento giuridico del conflitto familiare in caso di separazione o divorzio. In particolare, l’analisi si riferisce al caso dei mediatori familiari e ai modi in cui, attraverso il processo di istituzionalizzazione della loro professione, contribuiscono a ridefinire il conflitto coniugale e le modalità del suo trattamento. Attraverso dati di ricerca, vengono illustrati il processo di professionalizzazione dei mediatori familiari italiani e gli aspetti cognitivi e normativi del loro discorso professionale. Il contributo principale della mediazione familiare alla ridefinizione del conflitto coniugale consiste nell’attribuire rilevanza alle relazioni tra i membri della famiglia ed in primo luogo ai legami di dipendenza e alle responsabilità che caratterizzano i rapporti tra genitori e figli. Il mandato professionale dei mediatori familiari è infatti quello di promuovere l’accordo tra le parti e, in ultima istanza, un progetto di genitorialità condivisa. Ciò consente, da un lato, di prestare attenzione agli aspetti quotidiani delle relazioni tra genitori e figli ai fini della definizione degli accordi e contribuisce a definire un soggetto giuridico calato in un contesto di relazioni concrete, dall’altro, però, l’accordo viene giustificato sulla negazione della possibilità di interessi contrapposti tra i componenti della famiglia. La famiglia viene presentata come una comunità idealizzata e non vengono articolati i rapporti di potere e le disuguaglianze fondate sul genere e sull’età, lasciando così spazio ad una possibile “ritradizionalizzazione” dei rapporti all’interno della famiglia.