LIBRI DI LAVINIA BIANCHI

Laura Cerrocchi, Emilio Porcaro

Minori stranieri non accompagnati

Orientamenti e materiali, strumenti e strategie per potenziare i processi di inclusione nel sistema scolastico

Il volume si concentra sui minori stranieri non accompagnati a vantaggio della conoscenza e della progettazione pedagogica e didattica per promuovere il processo di inclusione (in primis) scolastica dei MSNA e facilitare il percorso verso la piena integrazione nella società.

cod. 11115.13

Lavinia Bianchi

Un piano d'azione per la ricerca qualitativa

Epistemologia della complessità e Grounded Theory costruttivista

Il volume si pone come una possibile guida euristica e flessibile per quanti decidano di svolgere una ricerca qualitativa nell’ambito delle scienze umane utilizzando la metodologia della Grounded Theory Costruttivista. Indicando una cornice epistemologica di riferimento e suggerendo una metodologia coerente con questa cornice teorica e con il campo di indagine, il testo intende guidare gentilmente il lettore nel percorso di costruzione della propria ricerca.

cod. 1115.35

Lavinia Bianchi

Percorsi di istruzione integrati nei CPIA

Processi e pratiche di Educazione degli Adulti

Il volume si concentra sui Percorsi di istruzione integrati nei CPIA nei termini di Processi e pratiche di Educazione degli Adulti, collocandosi nella Pedagogia sociale con sguardo e propensione anche interculturale. Il testo si rivolge a insegnanti, dirigenti scolastici e tecnici della scuola, educatori professionali socio-pedagogici, coordinatori pedagogici/pedagogisti e professionisti che, a diverso titolo, operano nei contesti educativi per il sociale, dunque anche nei servizi culturali lavorativi, psicologici e della mediazione.

cod. 431.3.8

Mario Pesce, Lavinia Bianchi, Alberto Pesce

Dalla dimensione disumana della tratta al riscatto sociale. Percorsi di violenza di genere

WELFARE E ERGONOMIA

Fascicolo: 2 / 2020

Le vittime di tratta, ostaggio della criminalità organizzata e destinate al mercato del sesso, sono un fenomeno omogeneo, che ha bisogno di buone prassi, particolari e ad hoc, proprio per superare la percezione emergenziale e le generalizzazioni deleterie. In prevalenza le vittime di tratta sono donne che provengono dall’est europeo, oppure di na-zionalità nigeriane o sono transessuali che arrivano principalmente dal Sud America e rap-presentano un business importantissimo per i criminali. Queste donne, invisibili e senza voce, sono il più delle volte ostaggio di chi organizza il viaggio e, di conseguenza, tutto questo ren-de difficile la presa in carico da parte dei servizi sociali. L’intervento prende in esame, come caso di studio, le buone pratiche di accoglienza e presa in carico del servizio Roxanne del Comune di Roma, e delle discipline di scarsità, di sospetto e resistenza (Theodossopoulos, 2014) che le vittime di tratta attivano al fine di gestire il disa-gio della migrazione e della violenza (Appadurai, 2005), ricomponendo i disagi psicofisici della loro condizione. Le narrazioni delle donne nigeriane, delle donne dell’Est Europa e delle transessuali, che hanno contattato il servizio Roxanne o sono state intercettate dall’unità di strada, sono la prima parte del corpus qualitativo della ricerca. La seconda parte è un lavoro di analisi dei contenuti relativamente alle schede conservate dal servizio Roxanne e nelle strutture dove le vittime di tratta vengono inviate. La terza parte del corpus è l’analisi delle narrazioni di alcu-ni uomini detenuti per il reato di sfruttamento della prostituzione nelle carceri di Pavia e di Bollate (MI) per comprendere la totale disumanizzazione e la retorica della cosiddetta "pro-tezione" da parte degli sfruttatori. Le donne vittime di tratta sono permanentemente controllate e abusate dai loro carcerieri, in una costellazione di violenze e di continui atti brutali. A loro volta, i maltrattanti, respingono totalmente ogni responsabilità proiettando ogni colpa verso le maltrattate. Racconta uno di loro "sono libere di fare quello che vogliono, noi siamo qui solo per proteggerle, lei non le aiuterebbe?". Quello che emerge, dall’analisi dei dati, è una forma di normalizzazione della violenza da parte delle vittime di tratta, una forte marginalità (Douglas, 1993) ma, anche, una propen-sione alla resilienza.

Lavinia Bianchi

La narrazione nella relazione educativa: le parole dell’intercultura

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2020

Le narrazioni della migrazione si caratterizzano per complessità, intensità e molteplici finalità tra loro composite: di natura amministrativa (l’audizione davanti alla Commissione Territoriale per la richiesta di Protezione Internazionale), sociale (il colloquio sociale per l’apertura della cartella e per la progettazioneorientamento), educativa (i colloqui educativi per la progettazione dei PEI1 e del PDI) e psicologica (i colloqui terapeutici individuali di gruppo e i vari setting etnopsicologici). Troppo spesso sospesi tra narrazioni tossiche e strumentalizzazioni spettacolarizzanti (Fiorucci, 2017) i discorsi della migrazione rappresentano, invece, una possibilità educativa ed educante, una risorsa potenzialmente efficace per una solida e restitutiva relazione educativa. Questa riflessione teorica è frutto di analisi autoetnografica, dei memo narrativi (Charmaz, 2014) raccolti dal 2011 al 2018 nella pratica educativa in accoglienza e nella ricerca Dottorale relativa all'educazione dei Msna costruita tra il 2015 e il 2018.

Alberto Quagliata

Il dogma inconsapevole

Analisi del fenomeno religioso in Italia. Il contributo qualitativo della Grounded Theory costruttivista

Il volume si colloca in uno spazio multidisciplinare in cui la narrazione di un processo di ricerca incontra tematiche attualissime come quelle religiose, del sacro, dell’accoglienza e dei valori di una comunità globalizzata.

cod. 1043.106