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Il presente lavoro riporta l’elaborazione di alcune idee circa la responsabilità del Ctu e dei Ctp nel rendere possibile una convergenza delle rispettive attività all’interno di una consulenza promossa dal magistrato, per assumere le più idonee decisioni in merito alla tutela dei minori e alla garanzia di una bigenitorialità. La collaborazione tra queste figure è, secondo gli autori, non solo possibile, ma necessaria al fine di poter considerare adeguatamente la multidimensionalità e dinamicità delle situazioni nell’attività consulenziale.
Partendo dai temi della ricerca delle origini e del rapporto con la scuola, questo libro presenta idee e prassi – maturate nell’ambito del Progetto di sostegno al post-adozione e alle crisi adottive della Regione Lazio – per intervenire a sostegno delle famiglie adottive, che affrontano periodi particolarmente critici e complessi, e degli operatori coinvolti. Il libro racconta questo processo, dal monitoraggio delle adozioni, attraverso il lavoro clinico con gli utenti e quello di supervisione con gli operatori, per arrivare ad alcune riflessioni metodologiche.
cod. 98.21
L’articolo parte da una considerazione sulla circolarità tra il lavoro del preadozione e quello del post, per esaminare dapprima il progetto di post-adozione e crisi adottive realizzato nella Regione Lazio negli anni 2018/2022 e da qui arrivare a considerare la necessità di disporre di un valido metodo nel progettare il lavoro di post-adozione. Viene evidenziata l’importanza di disporre di un sistema di monitoraggio delle adozioni, che consenta di collegare alcune variabili a passaggi critici dell’adozione; inoltre è considerata l’importanza del case-manging e dell’assunzione di responsabilità da parte degli operatori, l’opportunità di un sostegno alle famiglie nel tempo e che il "metodo" del follow-up sia la base per la lettura delle situazioni adottive.
L’articolo prende in considerazione il concetto di "fantasma" dei genitori originari e la parte che esso svolge nella costruzione del mondo relazionale del figlio adottivo in seno alla nuova famiglia e della sua identità personale. Gli autori, tramite riferimenti psicodinamici e sistemici, si muovono verso la proposta dell’adozione come un sistema relazionale aperto, avanzando ipotesi per un efficace lavoro di sostegno alla riuscita dell’adozione.
Il lavoro contiene una riflessione su un’esperienza condotta con due gruppi di scrittura autobiografica con genitori adottivi durante l’attesa dell’abbinamento nell’Adozione Internazionale. Sono considerate e discusse le dinamiche del gruppo e della scrittura, che mobilitano nei partecipanti affetti ed emozioni, riducendo il senso di estraneità del primo incontro e disponendo ad una vicinanza qualitativamente diversa. L’osservazione post-adottiva dei nuclei familiari neocostituiti sembra confermare che la modalità formativa scelta possa rendere più favorevole e più intima la fase di costruzione reciproca dei legami di attaccamento bambini-genitori, attraverso una modalità meno filtrata dagli aspetti cognitivi.
La consulenza tecnica d’ufficio viene considerata non solo come ambito in cui si svolgono operazioni di accertamento tecnico, ma anche come campo dinamico nel quale hanno luogo trasformazioni che poggiano sulle relazioni reali e transferali. Tenendo presente questa posizione nella metodologia di lavoro, possono essere colti elementi prognostici sui cambiamenti futuri della situazione in esame, offrendo indicazioni più circostanziate, mentre si avvia un movimento evolutivo che il giudice può raccogliere nei provvedimenti che sceglie di prendere.
Il lavoro, elaborazione di un intervento al Congresso Nazionale dell’Aimmf di Cagliari, ottobre 2016, propone il valore dell’incontro tra le culture psicologicosociale e giuridica e l’opportunità che esse dialoghino nel rispetto reciproco per elaborare strategie comuni di intervento a protezione dei minori. Particolare attenzione viene dedicata agli aspetti della temporalità e al concetto di prassi virtuose, tenendo conto del sistema servizi-giustizia-utenti.
L’articolo descrive un’esperienza innovativa di valutazione dell’opportunita di adottare, condotta all’interno di un Gruppo Integrato di Lavoro per l’Adozione in una Asl romana lavorando in piccoli gruppi di coppie utilizzando la scrittura autobiografica. Viene descritta la metodologia utilizzata, i suoi limiti e le risorse, le implicazioni diagnostiche, dinamiche e relazionali e le reazioni delle coppie. La nuova modalita di lavoro e apparsa vantaggiosa rispetto a quella usata in precedenza.