LIBRI DI LIVIO PEPINO

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Monia Giovannetti, Nazzarena Zorzella

Ius migrandi

Trent'anni di politiche e legislazione sull'immigrazione in Italia

Lo ius migrandi, da secoli riconosciuto come diritto naturale universale e contemplato tra i più importanti principi del diritto internazionale, rivela la sua parziale compiutezza nell’asimmetria esistente tra il riconoscimento di un diritto di emigrare e i limiti imposti all’immigrazione. La pubblicazione, nata per celebrare i 20 anni di vita della rivista «Diritto, Immigrazione e Cittadinanza» per iniziativa di ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) e Magistratura democratica, ripercorre la legislazione e le politiche sull’immigrazione in Italia negli ultimi 30 anni.

cod. 12000.11

Livio Pepino

Ben scavato vecchia talpa.

Pier Luigi Zanchetta, il diritto, i diritti

Il testo rivisita la figura di Pier Luigi Zanchetta, esponente di primo piano di Magistratura democratica. Di quella esperienza gli scritti qui pubblicati costituiscono insieme testimonianza e analisi: doppiamente interessanti in un periodo – come quello attuale – in cui il disorientamento è diffuso ed è utile riandare ai princìpi e ai valori.

cod. 1297.29

Livio Pepino

Guerra alla povertà o guerra ai poveri?

QUESTIONE GIUSTIZIA

Fascicolo: 3-4 / 2011

La storia non lascia dubbi. Ciò che non si governa (che si rifiuta di governare) con l’inclusione non può che essere gestito con il suo opposto, cioè con l’esclusione. È l’eterna storia della povertà, che la Costituzione del 1948 voleva eliminare e che la politica di questo inizio di millennio cerca semplicemente di nascondere (anche in modo brutale).

Livio Pepino

Introduzione

QUESTIONE GIUSTIZIA

Fascicolo: 3-4 / 2011

Non amo i dogmi di nessun genere. Anche per questo non credo che l’obbligatorietà dell’azione penale sia una verità di fede, insuscettibile di discussione. E, tuttavia, sono convinto che si tratti, oggi più che mai, di un principio irrinunciabile nel contesto italiano. Un principio irrinunciabile che, proprio per questo, non va celebrato ma governato in modo intelligente e razionale. Le pagine che seguono si propongono di esporre le ragioni che sostengono la mia convinzione e di indicare alcune linee utili a perseguire l’obbligatorietà possibile e necessaria.

Livio Pepino

"Non sognavo il consiglio". Note sparse su magistrati, autogoverno, rappresentanza

QUESTIONE GIUSTIZIA

Fascicolo: 5 / 2009

"Non sognavo il consiglio". Note sparse su magistrati, autogoverno, rappresentanza - Dopo cento dibattiti sulla cui utilità comincio a dubitare, provo a parlare di Consiglio superiore attraverso la sintesi di una esperienza costellata da qualche riflessione: una sintesi parziale, soggettiva e incompleta (perché legata al filo della memoria) ma più diretta e forse più utile. Inizialmente l’idea era di scrivere, su questa esperienza, un giallo. Avevo già il titolo, seppur non originale (Omicidio al Consiglio superiore), e la trama (con l’omicida svelato fin dall’inizio - non vi sarà difficile immaginarne l’identità - e venticinque possibili vittime...). Poi ho rinunciato: non per l’inflazione di magistrati giallisti ma per mancanza di capacità, oltre che di tempo. Mi limito, dunque, a raccontare e a ragionare, senza tatticismi e autocensure perché - come ha scritto recentemente E. Scalfari (La Repubblica, 23 agosto 2009) - «la timidezza, la prudenza, il dire e non dire (...) sono lo specchio d’una profonda indifferenza dello spirito pubblico, ormai ripiegato sul tirare a campare del giorno per giorno, senza memoria del passato né prospettiva di futuro

Angelo Caputo, Livio Pepino

La costituzione repubblicana

I princìpi, le libertà, le buone ragioni

L’«accordo di validità universale» da cui è nata la Costituzione è ancora in grado di dare risposte ai gravi interrogativi dei nostri giorni. Fare appello alle ragioni del pluralismo contro la concentrazione assolutistica del potere, alle ragioni delle garanzie contro le violazioni delle libertà fondamentali, alle ragioni dell’emancipazione dei singoli e dei gruppi contro chi nega l’esistenza stessa della società è ancora la strada migliore per costruire un futuro alla democrazia costituzionale nata 60 anni fa.

cod. 1297.27