LIBRI DI MONICA MERCURIU

Analogamente ai disturbi da tic, la sindrome di Tourette è un disturbo a eziopatogenesi neurologica, caratterizzato da tic, movimenti e vocalizzazioni involontari, ricorrenti e incontrollabili. L’Habit Reversal Training (HRT) e l’esposizione e prevenzione della risposta (EPR) sono le tecniche elettive suggerite dalle linee guida internazionali per il trattamento dei tic. Gli autori propongono un modello di intervento che le integra con tecniche di ultima generazione, descrivendo nel dettaglio le procedure per affrontare e ridurre sia i tic, sia la sintomatologia legata alle condizioni neuropsichiatriche in comorbilità.

cod. 1250.336

Lavinia Lombardi, Giuseppe Grossi, Lorenza Isola, Enrico Iuliano, Monica Mercuriu, Cristiana Patrizi, Giuseppe Romano, Valeria Semeraro, Carlo Buonanno

Fattori predittivi del drop-out: accettabilità e impegno nel parent training

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 46 / 2020

L’obiettivo di questa revisione è identificare metodi efficaci per migliorare l’impegno e l’adesione delle famiglie ai programmi di parent training (BPT). Nonostante la letteratura indichi risultati positivi, spesso le famiglie mostrano uno scarso impegno, fino a giungere a un precoce abbandono del percorso terapeutico. Ciò comporta una serie di conseguenze negative per le famiglie, i clinici, la ricerca e il servizio sanitario nazionale. La letteratura, ad oggi, individua alcuni fattori predittivi del drop-out e varie componenti da includere nei parent training per aumentare l’impegno e l’adesione alle procedure di intervento. Tra strategie di coinvolgimento, alcuni autori suggeriscono l’utilizzo di un promemoria degli appuntamenti, brevi discussioni iniziali sulla necessità di impegnarsi, metodi di coinvolgimento dei sistemi familiari, adattamenti strutturali del programma, incentivi finanziari, aumento del supporto familiare e colloqui motivazionali. Nonostante i programmi BPT abbiano un’elevata efficacia nel cambiamento del comportamento genitoriale, la letteratura evidenzia elevati livelli di drop-out, ragion per cui gli studi presentati hanno piccoli campioni che limitano il potere statistico e la generalizzabilità dei risultati.

Lorenza Isola, Giuseppe Romano

Psicoterapia cognitiva dell'infanzia e dell'adolescenza

Nuovi sviluppi

Questo manuale propone i contributi di psicoterapeuti che da anni si occupano di psicopatologia infantile e utilizzano l’approccio cognitivo-comportamentale nella formulazione del caso e nella pianificazione dell’intervento.

cod. 1240.1.57

Monica Mercuriu, Carlo Buonanno

Tic o DOC? Questo è un problema

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 41 / 2017

I disturbi da tic e la sindrome di Tourette (TS) presentano un’elevata comorbilità con il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) e con il disturbo da deficit d’attenzione con iperatti- vità (DDAI), condizioni che possono precedere o comparire in seguito alla manifestazione dei tic nel bambino. La comorbilità del TS e DOC è di tipo bidirezionale, il 23% dei pazienti TS soddisfa i criteri per il DOC; tra il 7 e il 37% degli individui con DOC può anche soddisfare i criteri per il TS (Miguel et al., 2001). Nei bambini e negli adulti con TS e DOC, i comportamenti sintomatici più diffusi sono i rituali di controllo, ordine e simmetria, con percentuali esigue di lavaggi fondati su preoc- cupazioni di contaminazione (Hanna et al., 2002; Leckman et al., 2000; Mansueto e Keuler, 2005). Nei bambini con TS che presentano una comorbilità con il DOC non è sempre possibile rintracciare la presenza di pensieri ossessivi, sono presenti maggiormente rituali e condotte compulsive; inoltre, alcuni tic complessi, per il loro aspetto fenomenologico, possono esse- re scambiati per compulsioni, e tale aspetto, unito alla complessità del quadro sintomatico rende spesso difficile un intervento mirato ed efficace. Nel presente lavoro, descriveremo il trattamento di un paziente di 13 anni, Davide, che presenta una diagnosi di sindrome di Tourette in comorbilità con DOC, fobia scolare e sintomi depressivi. Descriveremo il razionale dell’intervento, le strategie utilizzate e gli esiti della terapia.

Monica Mercuriu, Carlo Buonanno

Trattamento della sindrome in Tourette e del disturbo da tic in età evolutiva: presentazione di un caso

QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA

Fascicolo: 34 / 2014

I disturbi da tic e la sindrome di Tourette vengono classificati nel DSM-V come disturbi ad esordio infantile-adolescenziale. Essi compaiono tipicamente tra i 5 ed i 6 anni, e prima dei 18 anni, e sono caratterizzati dalla presenza di tic, movimenti corporei rapidi, ricorrenti, non ritmici o vocalizzi, che si manifestano in maniera non costante per intensità, frequenza e durata. La sindrome di Tourette, che fa parte dei disturbi da tic, è caratterizzata dalla combinazione di tic motori (della durata superiore ad un anno) e tic vocali. È presente un’elevata comorbilità con il disturbo ossessivo-compulsivo e con il DDAI (disturbo da deficit d’attenzione con iperattività), condizioni che possono precedere o comparire in seguito alla manifestazione dei tic nel bambino. Tali disturbi hanno una risonanza notevole nella qualità di vita dei bambini che ne sono affetti, influenzandone negativamente lo sviluppo affettivo e relazionale. Solo una bassa percentuale di questi casi giunge al trattamento ed una buona parte non viene correttamente diagnosticata. Nel presente articolo verrà illustrato il trattamento di un paziente di 10 anni affetto da sindrome di Tourette, discusse le strategie d’intervento, le tecniche utilizzate ed i fattori di mantenimento del disturbo.