LIBRI DI PAOLO CONTE

Stefano Levati

L’esperienza napoleonica in Italia

Un bilancio storiografico

Il bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte (1821-2021) ha riacceso ancora una volta i riflettori sul significato e l’impatto che la vicenda del generale còrso ha avuto sulla storia europea. Questo volume si colloca all’interno di questo mai sopito interesse per le vicende rivoluzionarie e napoleoniche, con l’intento di indagare non tanto la figura e l’operato del re/imperatore, quanto piuttosto l’eredità che quella esperienza, per alcuni territori settentrionali quasi ventennale, ha lasciato agli Stati restaurati.

cod. 1573.486

Alessandro Guerra, Marco Meriggi, Christopher Calefati, Catherine Brice, Paolo Conte, Maria Pia Casalena, Agnese Visconti

Recensioni

IL RISORGIMENTO

Fascicolo: 1 / 2022

- Francesco Benigno e Daniele Di Bartolomeo, Napoleone deve morire. L’idea di ripetizione storica nella Rivoluzione francese, Roma, Salerno, 2020, 194 p. br/> - Salvatore Santuccio, Uno stato nello stato. Sette segrete, complotti e rivolte nella Sicilia di primo Ottocento, Acireale, Bonanno, 2020, 301 p.
- Enrico Francia, Oggetti risorgimentali. Una storia materiale della politica nel primo Ottocento, Roma, Carocci, 2021, 180 p.
- Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2021, 282 p.
- Giampaolo Conte, Il credito di una nazione. Politica, diplomazia e società di fronte al problema del debito pubblico italiano. 1861-1876, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2021, 114 p. - Massimo Baioni, Vedere per credere. Il racconto museale dell’Italia unita, Roma, Viella, 2020, 266 p.
- Gabriele B. Clemens, Geschichte des Risorgimento. Italiens Weg in die Moderne (1770-1870), Wien-Köln, Böhlau, 2021, 264 p.
- Du "Grand Tour" au Traité de Rome: l’Europe au bout du voyage, sous la direction de Francis Démier et Elena Musiani, Rennes, Presses universitaires, 2021, 186 p.

Paolo Conte

Il più grande male dell’umanità

Alexander von Humboldt nell'abolizionismo francese dei primi dell'800

Ricostruendo le vicende editoriali del monumentale Voyage aux régions équinotiales e il contesto politico in cui prese corpo non tanto il viaggio, ma la sua ricostruzione, questo lavoro illustra la centralità della questione della schiavitù negli interessi dell’intellettuale prussiano Alexander von Humboldt. Attraverso i suoi scritti, egli operò con grande coerenza per suggerire, in sintonia con gli ambienti dell’abolizionismo francese, una concreta soluzione per la fine dell’orrore della schiavitù. Una battaglia sulla quale sarebbe non a caso ritornato addirittura nel 1856, pochi anni prima della morte.

cod. 1573.480

Vittorio Criscuolo, Maurizio Martirano

Gli scritti di una stagione

Libri e autori dell'età rivoluzionaria e napoleonica in Italia

Il volume intende avviare, attraverso le attività promosse dal “Centro interuniversitario per lo studio dell’età rivoluzionaria e napoleonica in Italia”, una riflessione sulla cultura politica dell’epoca napoleonica che coniughi insieme l’attenzione verso la produzione testuale (influenze, propositi dell’autore, strategie di scrittura e aspetti performativi del linguaggio) con gli aspetti editoriali e materiali dei testi (supporto, tiratura, politiche editoriali) e i loro canali di diffusione.

cod. 1573.471

Per i patrioti italiani che avevano sostenuto la causa della Rivoluzione francese, il passaggio all’"ordine napoleonico" seguito alla vittoria repubblicana di Marengo non comporto la fine della loro attivita politica. Ne e un esempio il percorso biografico di Michele De Tommaso, prete napoletano attivo nell’organizzazione dei club patriottici partenopei ancor prima del 1796 e poi distintosi fra il Ponente ligure e Napoli nell’intensa fase del Triennio giacobino. Dopo il crollo delle Repubbliche sorelle, terminato un breve periodo di esilio in Francia, fece ritorno a Porto Maurizio, dove durante la "seconda" Repubblica ligure si distinse sia per la sua attivita intellettuale e pedagogica, sia per il suo attivismo filofrancese. Da un lato fondo e diresse una scuola pubblica di filosofia e scrisse opere di logica e metafisica, dall’altro svolse il ruolo di cancelliere del Viceconsolato transalpino e fu arrestato due volte per la partecipazione a rivolte cittadine: modalita diverse, ma complementari, per portar avanti la battaglia politica per la democrazia in Italia.