LIBRI DI SARA ROMANÒ

Sara Romanò, Silvia Ghiselli, Claudia Girotti

Rischio sovra-istruzione: il ruolo delle esperienze professionalizzanti dei laureati

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 164 / 2022

In Italia si stima che la sovra-istruzione interessi tra il 23% e il 36% dei giovani lau-reati. Anche al fine di contrastare questo fenomeno, le azioni intraprese nel corso degli ultimi anni sono state diverse. Tra queste ci sono anche la promozione delle esperienze di tirocinio sia curricolare sia extra-curricolare. L’idea è che attraverso le esperienze di tirocinio i giovani acquisiscono competenze professionalizzanti che sono particolarmente apprezzate e richieste nel mercato del lavoro. Questo studio analizza se le esperienze di tirocinio curricolare ed extracurricolare contribuiscano a prevenire la sovra-istruzione. A tal fine sono stati elaborati dei modelli di regres-sione longitudinale utilizzando i dati AlmaLaurea sui laureati magistrali del 2014 e intervistati al momento della laurea, e a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo. I risultati suggeriscono che le esperienze di tirocinio curricolare non influi-scono sulla sovra-istruzione, mentre quelle di tirocinio extra-curricolare tendono ad associarsi a situazioni di sovra-istruzione.

Sonia Bertolini, Camilla Borgna

Il lavoro cambia e i giovani che fanno?

Tra struttura, aspirazioni e percezioni

Questo volume nasce dall’esigenza di superare letture parziali e iperspecializzate sui temi del mercato del lavoro, delle professioni e dell’istruzione. Prendendo le mosse da due sessioni della conferenza annuale della Società Italiana di Sociologia Economica (Torino 2020), il volume si propone di mettere in dialogo ricerche accademiche e analisi degli operatori del territorio e stakeholders su due ordini di tematiche: da un lato, le trasformazioni strutturali del lavoro e delle professioni e, dall’altro, le percezioni, le aspettative e le strategie messe in campo dai giovani che si trovano a fronteggiare tali mutamenti.

cod. 11137.5

Sara Romanò, Tania Parisi, Giulia Bocca, Davide Barrera, Filippo Barbera

Diversi ma non troppo. Studiare gli innovatori in laboratorio

STUDI ORGANIZZATIVI

Fascicolo: 2 / 2021

La figura dell’innovatore è spesso descritta con le sembianze dell’eroe mo-derno: un individuo con caratteristiche eccezionali e comportamenti radicalmente diversi dal resto della popolazione. In virtù di questa supposta eccezionalità, è an-data sovrapponendosi la logica dell’innovazione con la logica dell’eccellenza, co-sicché, in diversi contesti, le risorse vengono destinate a una platea ristretta di indi-vidui. Questo studio ha il seguente interrogativo: gli innovatori hanno davvero caratteri-stiche così differenti dal resto della popolazione? Per rispondere a questo interroga-tivo, si è condotto un esperimento di laboratorio in cui i comportamenti di un gruppo di lavoratori ad elevato potenziale innovativo sono stati confrontati con quelli di individui a potenziale moderato o meno. Attraverso dei task sono state misurate le differenze tra i due gruppi in termini di propensione alla fiducia inter-personale, al rischio, all’altruismo e all’egualitarismo. I risultati mostrano che nes-suna delle misure comportamentali costruite è più alta tra gli innovatori ad elevato potenziale rispetto al resto dei lavoratori, ad eccezione della propensione al rischio, risultata appena al di sopra della soglia di significatività. Lo studio conclude solle-vando l’avvio di una discussione, anche attraverso ulteriori studi più estesi, circa la legittimità della sovrapposizione tra logica dell’innovazione e logica dell’eccellenza.