LIBRI DI SERGIO ZORZETTO

Sergio Zorzetto, Azzurra Tavano, Giuseppe David Inglese, Giuseppe Cardamone, Salvatore Inglese

Per una clinica transculturale nei servizi pubblici di salute mentale: conflitto umanitario e migrazioni forzate di massa

RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA

Fascicolo: 3 / 2017

A partire dalla fine del passato decennio, in modo evidente con la cosiddetta Emergenza Nord Africa, le migrazioni internazionali di massa sono entrate in una nuova fase caratterizzata dalla loro inscrizione nel paradigma giuridico della protezione internazionale ed umanitaria. Non si è trattato solamente di un cambiamento nelle categorie concettuali di lettura del fenomeno migratorio. Si sono radicalmente modificati i sistemi di gestione dei migranti, con importanti ripercussioni - alcune delle quali ancora in divenire - per la tutela pubblica della salute mentale. In particolare, si è viluppato un sistema istituzionale di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati che pone problematiche inedite, di tipo organizzativo e di natura clinica, ai servizi sanitari pubblici. Sul piano della ricerca e della pratica psichiatrica si registra lo sviluppo di quella che si potrebbe definire una "psicopatologia delle migrazioni forzate". Essa viene generata da una processualità caratterizzata dal traumatismo cumulativo innescato nella fase pre-migratoria (degenerazione e dissoluzione del legame sociale oltre frontiera), amplificato in quella migratoria (azzardo vitale durante la dislocazione geopolitica), cronicizzato da quelle post-migratoria (fase del trapianto obbligato in ambienti adottivi indesiderati). Le fasi indicate non interessano soltanto gli individui coinvolti, ma attingono gruppi interi e parti significative di popolazioni straniere. Questa prospettiva di ricerca transculturale applicata alle diverse fasi della processualità migratoria rappresenta l’esito evolutivo, oltremodo necessario, di un filone ormai secolare di studi conosciuto come "psicopatologia delle migrazioni". Il lavoro clinico e assistenziale nei Servizi pubblici di salute mentale dovrà tener conto di tale complessità e prevedere un forte collegamento - seguendo un’ottica anche preventiva - con le strutture di accoglienza.

Salvatore Inglese, Miriam Gualtieri, Giuseppe David Inglese, Sergio Zorzetto

Le porte del sogno. Il contributo dell’etnopsichiatria a una teoria transculturale sul sogno

RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA

Fascicolo: 2 / 2017

Il saggio costituisce un’analisi preliminare delle riflessioni sui rapporti tra sogno e cultura elaborate da importanti Autori dell’etnopsichiatria. In particolare, ricostruisce la teoria di Georges Devereux sui cosiddetti sogni patogeni, esperienze oniriche che la nosologia di diverse aree geoculturali individua quali cause di malattia. La teoria di Devereux è disseminata in vari testi dedicati ai Mohave della California e coniuga i dati della psicologia con quelli ricavati dai suoi studi etnologici fra le popolazioni native del Nord America. Esse pensano che il sogno non è una costruzione immaginaria, ma un’esperienza reale dell’anima, che partecipa attivamente al destino umano. I Mohave ritengono il sogno l’imbuto che raccoglie i fatti e il setaccio che li respinge per conto della cultura. In tale contesto il sognatore cercherà di vivere un’esperienza onirica e si rivolgerà all’esperto, lo sciamano, per essere guidato nel corpus mitologico di riferimento piuttosto che per ottenere un’interpretazione. Lo sciamano stesso è chiamato ad assumere il suo ruolo da "sogni iniziatici". Ciò spiegherebbe perché i nativi del continente americano si sono sforzati di trovare e padroneggiare sostanze psicoattive che hanno permesso agli uomini di aprire le porte del sogno.

Giuseppe Cardamone, Michela Da Prato, Sergio Zorzetto

Sulla costruzione di dispositivi clinici transculturali nei servizi pubblici di salute mentale

GRUPPI

Fascicolo: 3 / 2007

Transnational migration challenges mental health services, as people coming from other geocultural worlds bring with them diverse ways of manifesting and coping with illness and suffering, and different therapeutic views. In recent years, there has been a dramatic rise in the number of foreigner patients in the mental health services of Prato (Italy). Linguistic difficulties and cultural misapprehensions urged psychiatrists and psychologists to develop a new methodological approach and to open their clinical settings to other professionals (anthropologists, linguists, interpreters, etc.). This article presents an analysis of such methodological developments, pointing out their organizational implications. Key words: clinical methodology, ethnopsychiatry, public service.

Fabio Bracci, Giuseppe Cardamone

Presenze.

Migranti e accesso ai servizi socio-sanitari

cod. 1144.24

Renato Rizzi, Augusto Iossa Fasano

Ospitare e curare.

Dialogo interculturale ed esperienze cliniche con gli immigrati

cod. 1144.4

Sergio Zorzetto, Michela Da Prato, Salvatore Inglese, Giuseppe Cardamone

Declinazioni plurali della società e strategie di inclusione

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2001

Gli Autori evidenziano tre temi centrali della ricerca etnopsichiatrica, sottolinenando la loro rilevanza nel ripensare strategie di promozione e difesa della salute mentale in una società multiculturale. A partire da questa prospettiva sintetizzano le linee di ricerca e di intervento che si stanno delinenando nel comprensorio della provincia di Prato (Toscana, Italia). Parole chiave: etnopsichiatria, salute metale, società multiculturale

Raffaele Barone, Vincenzo Bellia

Il volo dell'airone.

Lavoro, casa, gruppi, impresa sociale, patti territoriali, pratiche innovative di salute mentale: il progetto Horizon "Airone"

cod. 1240.160