@article{15112, year={2000}, issn={1972-5167}, journal={PSICOLOGIA DELLA SALUTE}, number={1}, volume={}, doi={}, title={Anziani e salute: quale contributo della psicologia?}, abstract={ Il lavoro ha lo scopo di presentare i contributi che seguono, introducendo alcuni spunti di riflessione intorno a questioni cruciali per la psicologia della salute e per la professionalità dello psicologo. Per identificare alcune problematiche vengono proposti i temi della soggettività, della relazione e del ruolo dello psicologo nei contesti istituzionali e organizzativi, in relazione ai casi della donna in menopausa e dell’anziano in stato di deterioramento cognitivo. Soprattutto riguardo all’anziano, sano e malato, lo psicologo è chiamato a favorire l’integrazione degli interventi e ad accogliere e conservare la domanda (di relazione) del soggetto. Riconoscere e tutelare la soggettività equivale a proporre l’identità individuale come una questione di natura non solo filosofico-psicologica, ma sociologica e storica: dalla concezione di uomo e dalla definizione di identità dipendono infatti l’immagine sociale del soggetto anziano, dell’invecchiamento, della malattia e, di riflesso, la qualità della cura e dell’assistenza alla persona. Dalla clinica nascono interrogativi e strumenti concettuali per la prassi e la progettualità del lavoro psicologico. Interrogarsi sull’identità e sulla soggettività in relazione alla malattia e al contesto sociale e istituzionale apre la strada a riflessioni sul ruolo dell’anziano, sulla qualità della relazione fra utenti, operatori e servizi, sulla valutazione psicometrica-clinica del paziente deteriorato e sul ruolo specifico dello psicologo.} url={http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=15112}, author={Giuseppe Andreis and Clara Capello and G. Marco Vinardi} pages={}, language={IT}}