TY - JOUR PY - 2013 SN - 2037-7649 T1 - In bilico. Come si sentono i lavoratori precari JO - EDUCAZIONE SENTIMENTALE DA - 2/16/2013 12:00:00 AM DO - 10.3280/EDS2013-019008 UR - http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=47523 AU - Morelli, Ugo AU - Asti, Riccardo AU - Belsito, Silvia AU - Bertolini, Silvia AU - Boschi, Riccardo AU - Canali, Clara AU - Facheris, Monica AU - Magni, Erika AU - Modola, Michela AU - Norbis, Federica AU - Sacchi, Nicolò AU - Pontoglio, Sara SP - 68 EP - 87 IS - 19 VL - LA - IT AB - Il lavoro umano appare oggi "ridotto ai minimi termini" e avulso dal binomio individuo-impresa. La globalizzazione - con le fenomenologie della delocalizzazione, dell’ossessione per l’abbattimento dei costi del lavoro, della prevalenza della finanza sull’economia, dello sfruttamento delle persone migrate dai loro luoghi di origine e dell’esplosione del precariato - non ha di fatto depauperato la realtà del lavoro come fonte della nostra vita. La nuova organizzazione del lavoro richiede una maggior capacità di lavoro mentale ad elevato contenuto di conoscenza, variabile che riporta in scena quel binomio individuo-impresa che si vuole oggi derubricato. Il precariato riduce non solo l’appartenenza al setting lavorativo ma riduce anche la partecipazione alle relazioni sociali e il significato stesso dell’individuazione e della cittadinanza: da questo punto di vista la precarizzazione del lavoro rischia di tramutarsi in un’esclusione sociale. Fenomenologia conseguente, ma non succedanea di tali tendenze, è la difficoltà crescente da parte dei lavoratori precari ad organizzarsi in forme di condivisione del disagio e in progetti di emancipazione possibile. È urgente - secondo i dati della ricerca presentata - recuperare una cultura del lavoro capace di testimoniarne il significato civile e umano: il rischio del fallimento di tale prospettiva è che la precarietà non si limiti allo sfibramento economico del sistema, ma incida anche sulla costruzione dell’idea stessa di sé, sui modi e sulle vie per cui il sé viene alla mente. PB - FrancoAngeli ER -