Secondo l’approccio metodologico indicato nell’introduzione, i dati raccolti sono stati elaborati in modo da cogliere il tipo di relazioni psicologiche e sociali che appaiono contraddistinguere gruppi di ragazzi definiti sulla base sia dell’indice di massa corporea (calcolato su dati dichiarati) sia dei punteggi riportati ad una scala tendente a valutare la spinta alla magrezza, la preoccupazione per il proprio peso, nonché il grado di accettazione del proprio corpo. I quattro sottogruppi femminili - identificati mediante tecniche di cluster analysis - hanno mostrato di distinguersi sulla base di caratteristiche di personalità spesso indicate dalla letteratura pertinente, quali correlati di forme subcliniche o indicatori di rischio attinenti a disturbi dell’alimentazione. In particolare, nel gruppo con spinta alla magrezza più elevata, si è notato: una percezione del proprio corpo più negativa, qualche spunto di scoraggiamento, di avvilimento e di confusione, autostima inferiore. Le emozioni, che si associano con i vari atti o momenti dell’alimentazione (quando si ha fame, si mangia e dopo mangiato), sono nettamente più negative in tale gruppo, tanto da far pensare a una possibile linea di approccio per attuare interventi di prevenzione e di trattamento.