Le ricostruzioni storiche dei primi anni di vita della Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo sottolineano la sua esclusiva attitudine per prestiti finalizzati a progetti di natura infrastrutturale e direttamente produttiva. Ciò è vero, ma nello stesso tempo nasconde una realtà più complessa. Infatti, le vicende che riguardano i rapporti tra la Banca e il capo della sua prima missione generale verso un paese in via di sviluppo, Lauchlin B. Currie, dimostrano che, all’interno dell’istituzione, la scelta di finanziare esclusivamente progetti direttamente produttivi provocò vivaci discussioni. Fin dai primi anni Cinquanta, infatti, furono avanzate proposte per prestiti che pur finanziariamente sostenibili avessero una finalità più esplicitamente sociale. L’analisi della missione colombiana del 1949 suggerisce che la politica economica della Banca era strettamente legata a posizioni di natura ideologica su quale dovesse essere la natura dei prestiti erogati, a prescindere dalla solidità finanziaria o dalle caratteristiche di progetto o di programma degli stessi.