Montaigne, o lo scettico - Emerson Questo saggio è considerato una pietra miliare dell’opera di Emerson. Montaigne è qui inteso come rappresentante di uno scetticismo equilibrato. Montaigne, saggiando vari possibili umori e le relative posizioni filosofiche, sa muoversi in equilibrio fra le estreme tentazioni dell’umano: spiritualismo e naturalismo, idealismo e materialismo, trascendenza e immanenza, affermazione e negazione, egoismo e generosità, brama di conoscenza e consapevolezza della propria ignoranza, teoria e prassi, volontarismo e fatalismo, solitudine dell’autenticità radicale da un lato e, dall’altro, adattamento ai costumi sociali e alla forza delle illusioni. Qui tuttavia, Montaigne, lungi dall’essere oggetto di una ricostruzione filologica o storica, è soprattutto uno spunto per digressioni personali verso una filosofia di «flussi e mobilità».