L’Italia è stato il primo paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica contro l’HPV, l’agente virale responsabile del carcinoma della cervice uterina, primo tumore riconosciuto dall’OMS come totalmente riconducibile ad una infezione, proponendo il vaccino alle ragazze nel dodicesimo anno di vita. Con l’avvio della somministrazione di tale vaccino sono sorti dubbi e perplessità riguardo la sua efficacia, i suoi effetti e soprattutto sulla sua possibile accettazione. Pertanto questo studio, che ha coinvolto 507 madri napoletane con figlie dodicenni, si pone l’obiettivo di indagare il ruolo che alcune variabili psicosociali (conoscenze, aspettative di risultato, percezione del rischio, intenzioni, autoefficacia genitoriale ed efficacia familiare) hanno sull’accettazione del vaccino da parte delle madri. Dall’analisi dei dati, raccolti con un questionario self-report, sono emersi profili differenziati delle intervistate in funzione della loro scelta verso il vaccino HPV. Ciò potrebbe avere utili implicazioni nelle campagne di prevenzione in favore degli screening vaccinali, suggerendo di adottare strategie differenziate a seconda delle caratteristiche delle donne da contattare.
Keywords: HPV, accettabilità vaccini anti-HPV, fattori psico-sociali