Nel DSM-IV l’amnesia dissociativa è considerata un’entità clinica distinta che può prendere le seguenti forme: amnesia localizzata, amnesia continua, amnesia sistematizzata, amnesia generalizzata e amnesia selettiva. In ambito clinico, tuttavia, essa è più comunemente presente come espressione sintomatica di disturbi più complessi ed estesi, soprattutto i disturbi dissociativi complessi (e spesso in pazienti che hanno subito traumi acuti e cronici). La dissociazione è il risultato di un’integrazione difettosa, che di solito si produce in occasione di esperienze traumatiche, di quei sistemi neuro-bio-psicologici dalla struttura estremamente complessa costituita dalla personalità. Questo difetto comporta una dissociazione della personalità in due o più parti scisse - sottosistemi dinamici e attivi, ma rigidi e relativamente chiusi. In base a questo approccio concettuale, alcune di queste parti dissociate possono contenere ricordi traumatici che, se riattivati, riscatenano certi vissuti e certe messe in atto; nel contempo, il resto della personalità rimane relativamente intatto, preso dalla vita quotidiana, in un atteggiamento fobico nei confronti delle parti implicate nei ricordi traumatici. Quindi, la dissociazione è mantenuta da una serie di fobie che nel corso del trattamento necessitano di una particolare attenzione. La cura prevista è un trattamento mirato alla fase, preceduto da un’indagine neurologica completa e dall’impiego di procedure diagnostiche standardizzate, nonché dalle scale per i disturbi dissociativi. Il difficile processo di esplorazione dei ricordi traumatici e della loro integrazione con gli altri aspetti della personalità richiede una sufficiente capacità integrativa nel paziente. Quindi, lo scopo iniziale non è la risoluzione rapida (e forzata) dell’amnesia, ma viceversa l’instaurarsi di una senso di sicurezza e di stabilità nella vita quotidiana e nella terapia.
Keywords: Amnesia, dissociazione, disturbi dissociativi, diagnosi, trattamento.