L’Autore affronta il tema del futuro di Gerusalemme evidenziando l’importanza del simbolismo nel rendere unica la città, ma anche nel rendere divisa la città. Due sono i punti che vengono affrontati. E cioè anzitutto che l’occupazione dell’Est Gerusalemme deve finire. In secondo luogo, e anche come ragione per porre fine a questa occupazione, è il carattere speciale e divino di Gerusalemme: per questo Gerusalemme non è conquistabile con la forza e la violenza, in quanto per la sua divinità ha lo status di città santa. E poi l’entrata a Gerusalemme deve avvenire sulla base dell’uguaglianza degli uomini e del loro status. Guardando al futuro di Gerusalemme essa deve essere ricomposta tenendo presente due elementi: il paesaggio fisico del suo aspetto urbanistico-architettonico e il paesaggio umano dei tanti gruppi sociali che vivono la città. Paesaggio fisico, paesaggio umano e fine dell’occupazione sono le basi perché le due parti (palestinese e israeliana) possano negoziare come realisti ma anche come idealisti.
Keywords: Città santa, fine dell’occupazione, Gerusalemme, paesaggio fisico, paesaggio umano, negoziato per una città condivisa