"La venerazione irragionevole del passato non uccida il presente e l’avvenire". Roma capitale e il recinto delle mura Aureliane

Titolo Rivista STORIA URBANA
Autori/Curatori Rossana Mancini
Anno di pubblicazione 2013 Fascicolo 2012/136 Lingua Italiano
Numero pagine 26 P. 97-122 Dimensione file 1375 KB
DOI 10.3280/SU2012-136004
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Gli eventi che "travolsero" Roma dal 1870 sono stati oggetto d’indagine a vari livelli e il fenomeno è stato studiato, sotto diversi aspetti, da architetti, urbanisti, archeologi, economisti, sociologi, tanto da rendere disponibile una vastissima bibliografia su "Roma Capitale". Meno noto e indagato è invece il dibattito che interessò, in quegli anni, il destino della grande cinta muraria della città. Nello stesso anno in cui Roma divenne capitale d’Italia, la fortificazione aveva svolto il proprio ruolo per l’ultima volta. La perdita della funzione originaria segnò l’avvio, per le mura urbane, di un lento declino, che ne provocò il degrado materialmente ma, soprattutto, la perdita di significato. Esse divennero, per la società romana nel suo complesso, con poche ma rilevanti eccezioni, un mero intralcio allo sviluppo e al progresso. La distruzione di alcune importanti porzioni di cinta muraria fu conseguente alla lottizzazione della Villa Boncompagni Ludovisi e delle aree, esterne al circuito, immediatamente adiacenti. A causa della forte pressione demografica che ne derivò, si iniziò a dibattere sulla necessità di demolire alcuni tratti della cinta per migliorare la mobilità nella zona. Il dibattito circa la sorte delle mura, si inserisce a pieno titolo nel più ampio contesto della disputa apertasi sulla salvaguardia di Roma dalla speculazione edilizia all’indomani del 1870 e che ebbe valenza nazionale ed internazionale.;

Keywords:Roma Mura Aureliane Distruzione Conservazione

Rossana Mancini, "La venerazione irragionevole del passato non uccida il presente e l’avvenire". Roma capitale e il recinto delle mura Aureliane in "STORIA URBANA " 136/2012, pp 97-122, DOI: 10.3280/SU2012-136004