Gli autori discutono il processo di significazione della malattia ed in particolare la ricezione della diagnosi in termini semiotici e psicologici. Viene presentata una ricerca qualitativa sul processo di significazione da parte di madri con figli che hanno ricevuto diagnosi di Disturbi della Differenziazione Sessuale (DSD). Viene osservato e discusso come il processo di significazione della esperienza di malattia e della diagnosi si configuri come un’esperienza di crisi e di rottura della continuità delle proprie esperienze. Il lavoro degli autori si articola in una prospettiva dichiaratamente semiotica, luogo di un possibile e fecondo incontro tra la psicologia culturale e la psicologia clinica dinamica, in cui viene considerata la mediazione tra istanze soggettive, intersoggettive e culturali. In tale prospettiva viene presentata e discussa la possibilità di ricercare nel testo delle interviste dei genitori, marcatori linguistici attraverso cui vengono definiti i posizionamenti e le modalità soggettive dei processi di significazione della diagnosi, della mediazione intra-inter-soggettiva, delle modalità specifiche di confrontarsi con i significati culturali, e della relazione tra la continuità e discontinuità generata dalla crisi di senso della malattia.
Keywords: Disturbi della Differenziazione Sessuale, processo di significazione della diagnosi, esperienza di malattia come discontinuità semiotica, marcatori linguisti di soggettività