All’interno dello studio sulla natura e sulla funzione della relazione Maestro e Allievo, l’autrice affronta il tema della trasmissione del sapere in psicoanalisi privilegiandone la dimensione longitudinale tra le generazioni degli psicoanalisti. Ricorda le differenze tra la trasmissione del sapere in presentia del maestro, che si trasmette per via orale nei vari momenti formativi che all’allievo sono offerti dall’Istituzione psicoanalitica e quella che si trasmette in absentia attraverso la scrittura in cui tra mittente e ricevente non c’è contiguità né spaziale né temporale. Il colore dell’ombra nella trasmissione di questo sapere è usato in termini metaforici per indicare il non detto, il non saputo legato a motivi conflittuali, personali e istituzionali di un singolo o di un dato gruppo di psicoanalisti, conflitti trattati come indicibili e intransitabili per la coscienza. Inoltre viene sviluppato l’elogio dell’ombra come limite del sapere psicoanalitico e che ha per le generazioni successive degli analisti un potenziale germinativo di nuovi percorsi di conoscenza nella teoria e nella clinica. C’è infine l’ombra più chiara che accoglie l’andamento ricorsivo del sapere quello che è tessuto dalla "psiche estesa" di cui ci ha parlato Freud (1912) e seguendo questa dimensione è possibile riconoscere "il sogno scientifico sognato" prodotto nelle generazioni successive di analisti grazie all’ombra del "sapere" non pensato, né ricordato, lasciato dai Maestri della generazione precedente.
Keywords: Maestro-allievo, trasmissione orale, trasmissione scritta, l’ombra individuale, l’ombra istituzionale, elogio dell’ombra.