Dialettiche del dolore. Follia e relazione di cura nel pensiero di Italo Valent

Titolo Rivista RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA
Autori/Curatori Maria Rosa Tinti, Graziano Valent
Anno di pubblicazione 2016 Fascicolo 2016/1 Lingua Italiano
Numero pagine 25 P. 99-123 Dimensione file 1735 KB
DOI 10.3280/RSF2016-001007
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L’incontro con la filosofia dialettica di Italo Valent può assumere un carattere decisivo per gli operatori della salute mentale perché permette di conseguire approdi teorici alternativi alla riproposizione di un lineare, rassicurante dogmatismo scientifico e genera un sapere originale, capace di sovvertire gerarchie concettuali consolidate e di ispirare nuove e ardite figurazioni dell’operatività. In questo testo ci si interroga sulla natura del dolore mentale e si individua nella contraddizione il suo tratto essenziale: ogni singolo dolore si dà come localizzazione della contraddizione finito-infinito in cui si evidenzia da un lato la finitezza dell’organismo vivente, dall’altro la condensazione nel suo corpo, cioè nel luogo stesso della finitezza, della destinazione all’intero. Il folle vive questa contraddizione nella forma più tragica, come emerge da due racconti di vita che testimoniano i linguaggi del dolore, segnatamente il limite massimo e il limite minimo della sua espressione, il grido e il silenzio. Nella relazione terapeutica contraddizione e dolore troppo spesso sono vissuti come ostacoli alla comunicazione; di fronte al dolore molti operatori mostrano impotenza o rifiuto, ma la negazione del dolore, come occultamento di un’evidenza impellente, genera altro dolore. Dunque, è necessario adottare uno sguardo dialettico, giacché riconoscere la contraddizione significa incominciare a superarla e accogliere il dolore significa incominciare a placarlo. Nella prospettiva valentiana chi cura deve comprendere - prendere con sé - insieme al dolore del folle il dolore impresso nel proprio destino, come scaturisce dalla riflessione intorno a una figura simbolica che rappresenta appieno la condizione del terapeuta, il centauro Chirone, destinato a curare la propria inguaribile ferita curando le ferite altrui. A partire dalla reciprocità tra paziente e curante, dall’appartenenza alla relazione di cura come trasformazione reciproca, può riprendere slancio una pratica "politica" di rinnovamento della psichiatria, cioè una pratica fondata sui valori della condivisione e dello stare insieme nella differenza;

Keywords:Dolore, relazione, dialettica, contraddizione, negazione, comprensione.

  1. [1] Valent I, Piro S, Tagliapietra A, Bologna C, Galluccio R, Tinti MR, Valent G. Esercitazioni sulla follia. L’approccio dialettico-relazionale in psichiatria (Valent G, ed). Bergamo: Moretti&Vitali; 2013.
  2. [2] Tagliapietra A. In: Per Italo. Ricordi e testimonianze. Brescia: Grafo Comune di Brescia; 2006.
  3. [3] Valent I. Panta διαpánton. Scritti teorici su follia e cura. Opere, vol. VI (Tagliapietra A, ed; Valent G, curatore). Bergamo: Moretti&Vitali; 2009.
  4. [4] Basaglia F. Prefazione. In: Venturini E, ed. Il giardino dei gelsi. Torino: Einaudi; 1979.
  5. [5] Valent I. Dire di no. Filosofia Linguaggio Follia. Opere, vol. IV (Tagliapietra A, ed; Màdera R, curatore). Bergamo: Moretti&Vitali; 2007.
  6. [6] Valent I. Asymmetron. Microntologie della relazione. Opere, vol. V (Tagliapietra A, ed; Tagliapietra A, curatore). Bergamo: Moretti&Vitali; 2008.
  7. [7] Feyerabend PK. La scienza in una società libera. Milano: Feltrinelli; 1982. [8] Valent I, Marzi V, Valent G, Bendini A, Tinti MR. La ferita del Centauro. Dialoghi sulla liberazione della follia. Quaderni di Orzinuovi. Bergamo: Moretti&Vitali; 2005.
  8. [9] Corrado R, Tagliapietra A. Il senso del dolore. Testimonianza e argomenti. Milano: Editrice San Raffaele; 2011.
  9. [10] Buber M. La domanda rivolta al singolo (1936). In: Poma A, ed. Il principio dialogico e altri saggi. Milano: Edizioni San Paolo; 1993.

Maria Rosa Tinti, Graziano Valent, Dialettiche del dolore. Follia e relazione di cura nel pensiero di Italo Valent in "RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA" 1/2016, pp 99-123, DOI: 10.3280/RSF2016-001007