Il presente contributo si propone di approfondire il tema del tempo e dei periodi di vita che questo scandisce, inserendolo all’interno dell’attuale contesto sociale e culturale, con particolare riferimento ai tentativi, spesso fallaci, che possiamo mettere in atto per evitare l’ansia che la sensazione di avere di fianco una clessidra porta con sé. In particolare, viene approfondita una sorta di “sindrome del bianconiglio”, che porta le persone a sentirsi in dovere di ottimizzare ogni istante della propria vita, nel tentativo estremo di non rinunciare a nulla e di poter scegliere tutto. L’effetto collaterale principale di questo sforzo continuo è la sensazione di divorare tempo e esperienze senza assaporare nulla, correndo su una sorta di tapis roulant, con la stessa fatica che correre comporta ma senza essere capaci di spostarsi di un millimetro. Viene infine proposto un antidoto a questa sindrome, che trova le sue radici nella consapevolezza profonda di quello che si sta vivendo e del proprio percorso, intesa quindi sia a livello micro (come atto di presenza nelle proprie esperienze quotidiane) sia a livello macro (come presa di coscienza di quale percorso si ha intenzione di intraprendere nella propria vita), seguendo quindi le priorità fondamentali diverse per ognuno.
Keywords: Tempo, consapevolezza, bianconiglio, ansia