«Dalla città e curia romana molto distanti»: Montafia, Roatto e Maretto nella prima età moderna

Titolo Rivista CHEIRON
Autori/Curatori Blythe Alice Raviola
Anno di pubblicazione 2017 Fascicolo 2016/2 Lingua Italiano
Numero pagine 25 P. 89-113 Dimensione file 193 KB
DOI 10.3280/CHE2016-002005
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Il contributo si sofferma sul caso di tre feudi nei pressi di Asti ripercorso attraverso la documentazione che li ascrive al novero dei cosiddetti "feudi pontifici". Con un breve di Pio IV dell’8 settembre 1560, Emanuele Filiberto ne fu investito come vicario e da allora il dominio su quei luoghi risultò rivendicato tanto dai duchi di Savoia quanto dai signori locali che si appellavano alla loro natura pontificia per godere di maggiori autonomie. Sono analizzati in particolare tre aspetti: gli orientamenti filo-francesi dei signori di Montafia nel Cinquecento, con il successivo passaggio dei feudi ai Simiane di Pianezza; le tensioni fra la corte di Torino, il vescovo di Asti e Roma circa gli alloggiamenti militari e le contribuzioni; i primi incartamenti sei-settecenteschi relativi all’ambiguità giurisdizionale di tali realtà.;

Keywords:Feudi pontifici; vicariato; Asti; ducato di Savoia; giurisdizione; Pierre Mellarède

Blythe Alice Raviola, «Dalla città e curia romana molto distanti»: Montafia, Roatto e Maretto nella prima età moderna in "CHEIRON" 2/2016, pp 89-113, DOI: 10.3280/CHE2016-002005