Il contributo analizza alcuni profili del terrorismo e dei fenomeni migratori collocandoli in un ambito interpretativo che ha, come categoria dominante e comune, quella dell’estraneo o del nemico come fonte di insicurezza. Da questo punto di vista, la comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella costruzione dell’immagine pubblica del terrorismo e dei migranti, insieme alla dimensione del rischio. Assistiamo, infatti, a una vera e propria autogenerazione "virale" del-l’insicurezza, da cui i sistemi sociali non possono difendersi. Non c’è nulla di più populistico e pericoloso della comunicazione della paura. Tanto più se disseminata con immagini e parole che arrivano direttamente, senza mediazioni, all’im-maginario individuale e che, troppo spesso, determinano reazioni altrettanto violente e aggressive. In conclusione, il contributo propone una riflessione legata alla ridefinizione delle capacità connettive dell’identità sociale, in termini di residenza, con l’obiettivo di limitare l’effetto devastante occupato dai populismi comunicativi imperanti.
Keywords: Migrazioni; populismo; comunicazione.