Questo articolo è un tentativo di analizzare la produzione musicale come una metafora per costruire una mappa più fluida e flessibile per comprendere l’idea della convivenza umana e consente la possibilità di aprire contemporaneamente un dialogo critico sulle migrazioni. La comprensione ereditata di appartenenza storica, sociale, culturale e politica, invariabilmente congelata nella stasi di un nazionalismo istituzionale, disseminata nella legislazione, nei libri di testo, nei media, nei costumi e nei legami sociali, è qui esposta a impreviste domande.
Keywords: Confini; convivenze; suoni.