L’autrice riassume secondo una visione personale i modi con i quali il pensiero psicoanali-tico ha concettualizzato nel tempo il male, inteso come "ciò che fa male" nella mente: il modello idrostatico del blocco e della sua risoluzione, quello del conflitto correlato all’idea di polarità e di equilibrio, e il modello di pensiero e antipensiero di Bion. Il lavoro indica delle possibili connessioni con i diversi momenti storici e il mutare dei paradigmi scientifici ed etici dal posi-tivismo di fine Ottocento all’esperienza delle due guerre mondiali e delle tragedie dei totalitari-smi, rilevando possibili connessioni con il cambiamento dei nostri modi di pensare a "ciò che fa male" nella mente.
Keywords: Fare e subire il male, modelli psicoanalitici, modello idrostatico, modello del conflitto, modello meno K di Bion o antipensiero