L’apertura dei dati pubblici nella PA: il progetto Open Data in Trentino

Titolo Rivista STUDI ORGANIZZATIVI
Autori/Curatori Roberto Cibin, Lorenzo Ruzzene, Francesca Gleria
Anno di pubblicazione 2014 Fascicolo 2014/1 Lingua Italiano
Numero pagine 24 P. 73-96 Dimensione file 125 KB
DOI 10.3280/SO2014-001004
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Il progetto Open Data in Trentino ha come scopo l’apertura al pubblico del patrimonio informativo presente negli archivi delle diverse strutture della Provincia autonoma di Trento, con l’obiettivo prioritario di sviluppare servizi per e con i cittadini come strumenti che abilitano l’innovazione. Ciò attraverso la costruzione di una piattaforma tecnologico-organizzativa che non solo permetta la pubblicazione e la diffusione dei dati, ma che allo stesso tempo raccolga i vari servizi da essi generati. Il progetto è frutto della collaborazione tra una struttura della PA, ovvero l’incarico dirigenziale in materia di innovazione, un consorzio di ricerca e innovazione sulle ICT, l’azienda provinciale che si occupa di informatica e ICT e l’Università. Lo studio in questione si basa principalmente su un’etnografia svolta all’interno del gruppo di progetto dedito all’introduzione di tale innovazione e, nello specifico, all’interno del work package che si occupa dell’impatto che l’apertura del patrimonio informativo pubblico ha sull’intero sistema della PA. Da una simile posizione privilegiata è possibile osservare il contesto delle pratiche quotidiane, la rete di relazioni materiali e il campo di forze che collega le persone all’interno di una pubblica amministrazione che sta affrontando questo processo di innovazione capace di innescare a sua volta un forte cambiamento nel suo contesto organizzativo: vi è un vero e proprio cambio di paradigma nel momento in cui si passa da una concezione del dato come strumento ad uso della PA, a quella del dato come bene comune. L’accesso del cittadino ai dati è sempre avvenuto "su concessione" della pubblica amministrazione. Con l’apertura dei dati si assiste alla creazione di forum ibridi in cui il cittadino entra a far parte della comunità che si occupa di quei dati attraverso un loro utilizzo, controllo, trasformazione. La produzione di servizi, prima in mano alla pubblica amministrazione, viene spostata al di fuori dei suoi confini istituzionali, delegata ai cittadini, alle associazioni e alle imprese che creano innovazione attraverso questi dati. È questa una concretizzazione molto evidente di quel principio di sussidiarietà da anni fortemente presente nel dibattito politologico e giuridico. I lavoratori della PA, attraverso questo processo, non vengono spogliati delle loro funzioni, ma vengono responsabilizzati nei confronti dei dati di cui si fanno portavoce: inserendo nella prospettiva di vita del dato anche l’utilizzo da parte di attori esterni, è necessario che questo venga raccolto, preparato, curato e distribuito nel migliore dei modi. La peculiarità di questo contributo è quella di osservare come queste dinamiche prendano forma nelle pratiche quotidiane della rete di attori coinvolti: si cerca così di offrire uno schema interpretativo fondato su alcune linee guida che aiutino l’osservazione e l’intervento nei riguardi di simili progetti di apertura dei patrimoni informativi della pubblica amministrazione che nel prossimo futuro sicuramente avranno luogo.;

Keywords:Open data, Pubblica Amministrazione, Innovazione organizzativa, Cambiamento organizzativo, ICT.

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