In questo testo, io sostengo che la questione se le tecnologie digitali faranno o meno scomparire una grande parte delle posizioni di lavoro attualmente disponibili, non va affrontata come se fosse una questione sociale, che costringe i difensori del lavoro ad arroccarsi contro l’innovazione, ma analizzando come lavoro e tecnologie stiano mutando profondamente i contesti delle relazioni sociali e dei processi di produzione di erogazione dei servizi, che possono creare nuove opportunità di creare valore e lavoro di qualità. In questo cornice, ripercorro quello che sappiamo della rivoluzione digitale e del suo impatto sulla società, per dedurne che il problema non è difendersi dall’innovazione ma progettarla per aumentare la qualità e il valore di prodotti e servizi, operando congiuntamente su tecnologie, organizzazione e lavoro (progettazione congiunta). Dopo la conclusione, un ulteriore capitoletto ricorda che l’industria Italiana con il suo ‘Italian Way of Doing Industry’ è in una posizione di punta nel praticare la progettazione congiunta e nello sviluppare un nuovo modo di produzione che ci porti oltre il taylor-fordismo.
Keywords: Rivoluzione digitale, Intelligenza artificiale, Situated Computing, Progettazione congiunta, professionalizzazione del lavoro, Italian Way of Doing Industry