L’articolo si apre con una riflessione sulle necessità di ricollocare al centro dell’attenzione l’individuo e la sua storia. L’autore analizza i diversi pregiudizi di base nei diversi modelli che esistono in un lavoro "a compartimenti stagni" che tendono a una parcellizzazione dell’intervento terapeutico e, inoltre, sottolinea l’efficacia trasformativa di "far divenire" in terapia la famiglia d’origine come risorsa. In conclusione, introducendo la dimensione della cultura come elemento sostanziale nella relazione terapeutica, l’autore segnala la necessità di reintrodurre il sociale come fonte di comprensione di conflitti familiari, etnici e transgenerazionali ed insieme luogo per ricercare risorse. Parole chiave: terapia familiare, modello evolutivo, transgenerazionale.
