Coprendo un arco di tempo compreso fra il dopoguerra e gli anni settanta, il saggio prende in considerazione il contributo di Giulio Alfredo Maccacaro (1924-1977) alla ridefinizione teorico-epistemologica, pratica ed istituzionale della medicina italiana. Alla critica dei paradigmi medici dominanti, legati al modello internista, fa seguito la promozione di un alternativo modello sociale ed epidemiologico, declinato sullo sfondo di una prospettiva scientifica di stampo sistemico ed aperto alla "contaminazione" con altre discipline (dalla "nuova biologia" alla statistica, dalla sociologia alla politica); di particolare importanza, a tal proposito, il rapporto con la psichiatria e con la riflessione di Franco Basaglia, che costituisce un punto esplicito di riferimento nell’opera di Maccacaro, il cui percorso si configura come tentativo di rifondazione vera e propria della cultura e della prassi medica, consistente nel passaggio da una medicina come "scienza delle malattie" ad una disciplina concepita, finalmente, come autentica "scienza della vita e dell’uomo".
