LIBRI DI MARCO CASELLI

Marco Caselli

Viaggi, esperienze, ritorni

La migrazione da El Salvador all’Italia

Obiettivo del volume è di acquisire una conoscenza approfondita sulla migrazione salvadoregna verso e di ritorno dall’Italia, con particolare attenzione alle cause di tale migrazione e all’impatto che essa ha su chi si muove, sulle famiglie dei migranti e sui contesti territoriali di origine e di arrivo della migrazione stessa.

cod. 907.76

Il Rapporto mette in evidenza come i fenomeni migratori e le complesse sfide che essi portano con sé stiano costituendo un banco di prova per la tenuta stessa dell’Unione Europea. Il volume dedica particolare attenzione anche all’analisi della popolazione straniera in Italia che ha raggiunto, al 1° gennaio 2016, 5,9 milioni di presenze. Oltre alle consuete aree di interesse, il Rapporto approfondisce alcuni temi di grande attualità come quello dei minori stranieri non accompagnati e il fenomeno del radicalismo islamico.

cod. 907.63

Fabio Berti, Lorenzo Nasi

Ceti popolari.

Una ricerca sulle nuove vulnerabilità sociali

Il volume si riallaccia alla ricerca su “I ceti popolari in Italia”, promossa dalla Fondazione Giulio Pastore tra il 2003 e il 2004, focalizzandosi però soltanto sul territorio della provincia di Siena. Oggetto della ricerca sono gli appartenenti ai cosiddetti ceti popolari, definiti da un punto di vista operativo come quei soggetti in possesso di un titolo di studio inferiore al diploma di scuola media superiore, residenti in provincia di Siena e con un’età compresa fra i 25 e i 49 anni.

cod. 1520.686

Vincenzo Cesareo, Gian Carlo Blangiardo

Indici di integrazione.

Un'indagine empirica sulla realtà migratoria italiana

Attraverso i risultati di un’indagine campionaria che ha coinvolto circa 12mila immigrati in 32 diverse realtà territoriali, il volume cerca di cogliere gli aspetti differenziali del processo di integrazione e di verificare, alla luce delle risultanze empiriche, la validità di un insieme di ipotesi sui fattori che ne determinano la dinamica.

cod. 907.35

Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l’utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.
Gli obiettivi della ricerca consistevano in:
1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;
2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell’orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;
3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;
4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L’indagine di tipo qualitativo prevedeva l’analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all’interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell’analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l’emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.

Marco Caselli, Federica de Cordova, Eleonora Riva, Nicoletta Vittadini

Nuove pratiche comunicative e adolescenti figli di immigrati: premesse e strumenti di ricerca

IKON

Fascicolo: 58-59 / 2009

Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l’utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.
Gli obiettivi della ricerca consistevano in:
1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;
2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell’orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;
3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;
4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L’indagine di tipo qualitativo prevedeva l’analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all’interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell’analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l’emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.

Marco Caselli, Federica de Cordova, Eleonora Riva, Nicoletta Vittadini

Tecnologie digitali e pratiche identitarie tra gli adolescenti figli di genitori immigrati. Introduzione

IKON

Fascicolo: 58-59 / 2009

Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l’utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.
Gli obiettivi della ricerca consistevano in:
1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;
2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell’orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;
3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;
4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L’indagine di tipo qualitativo prevedeva l’analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all’interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell’analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l’emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.

Marco Caselli

Vite transnazionali?

Peruviani e peruviane a Milano

Le condizioni di vita, la storia e le aspettative dei cittadini peruviani presenti nell’area milanese. Il volume si propone di verificare la presenza e la diffusione, nell’esperienza di queste persone, di dinamiche a carattere transnazionale. Particolare attenzione è stata dedicata agli esponenti di spicco della comunità peruviana di Milano, coloro cioè che hanno portato a termine con successo il percorso di integrazione, come testimonia il buon andamento della propria attività professionale nonché il prestigio goduto all’interno della comunità peruviana.

cod. 907.26

Integrati.. Dove? Egiziani e Peruviani a Milano tra appartenenza locale e identità etnica - The migrants’ practices of cultural consumption are crucial for the definition of their relationships with the two cultures they are in between: the culture of their birthplace (or of their family) and the culture of the country that hosts them. Cinema, theater, sports and ethnic events they can find in their living area, in fact, are a set of symbolic resources for entertainment everyone can go through starting from his needs, his biography and his social networks. The so called "cultural diet" of migrants responds to the kind of placement everyone choose in respect to his social context (the culture of the country that hosts him, but also its social networks) and to the two cultures hÈs in between. This essay describes, starting from research results, differences among first and second generation migrants. The first ones constantly hang in the balance between two different cultures and habits, the second ones that perceive themselves as belonging to the country and culture they are birth in, but conserve, through familiar relationships, a tie with another culture. Starting from the analysis of the role that every entertainment occasion (cinema, theater, sports events and so on) has in the global "cultural diet" of the migrants the essay describes trends and differences between Egyptians and Peruvians characterizing this landscape.

Rita Bichi

La distanza sociale

Vecchie e nuove scale di misurazione

Il volume fa parte di un piano editoriale che presenta i risultati di uno studio condotto in sette aree urbane italiane sul tema della distanza sociale. Viene qui presentata l’attività del laboratorio metodologico che, partendo dall’analisi della letteratura e dall’impianto concettuale sviluppato nella prima fase dell’indagine, ha lavorato alla costruzione e all’implementazione degli strumenti utili alla rilevazione delle tre dimensioni della distanza sociale soggettiva identificate (percepita, agita e subita).

cod. 1520.602.3

Fondazione Ambrosianeum, Eugenio Zucchetti

Milano 2006

Rapporto sulla città

cod. 1260.59

This article considers the limits which characterize GDP and GNP, if used as measures of the development of a country. Nevertheless, efforts made to overcome these limits have sometimes generated distortions worse than those to be corrected. In particular, taking the paradoxical situation looking at statistical data which characterize Equatorial Guinea as a starting point, the substantial failings are highlighted which affect GDP and GNP per capita if calculated on the basis of purchasing power parity.