LIBRI DI NICOLE DE TOGNI

La storiografia ha contribuito all’affermazione e al consolidamento nel tempo di un immaginario, disciplinare e pubblico, nel quale Milano è stata la città simbolo del sacrificio agli interessi speculativi delle potenzialità degli strumenti di pianificazione. Ma osservando le vicende del Piano Regolatore Generale del 1953, il volume mette in discussione la cornice interpretativa che nel tempo si è strutturata intorno alle convenzioni edilizie ed urbanistiche dell’epoca.

cod. 330.9

Davide Ponzini, Zachary M. Jones, Nicole De Togni, Stefano Di Vita

Mega-events and the City. Evolving discourses, planning scales, and heritage

TERRITORIO

Fascicolo: 98 / 2021

The relationship between mega-events and cities is changing due to growing criticism and delegitimization regarding the increase of investments towards new venues and infrastructures. This contribution argues that it is useful to learn jointly from different types of both sporting and cultural mega-events. For instance, the European Capital of Culture promotes multiple approaches to reusing existing venues and infrastructures, integrating events into the urban fabric, with a more sustainable size and budget compared to Olympics or Expo. The article considers international case studies to discuss the construction of public narratives, governance and spatial visions, and cultural heritage. It critically reflects on the potential of the Milano-Cortina 2026 Olympics to respond to these aspects.

Catherine Dezio, Bruna Vendemmia, Giulia Setti, Domenico D’Uva, Fabio Lepratto, Lavinia Dondi, Nicole De Togni, Elena Fontanella, Gloria Pessina, Alisia Tognon, Michele Morganti, Matteo Del Fabbro, Agim Kerçuku, Cristiana Mattioli

Territorial Fragilities in Italy. Defining a Common Lexicon

TERRITORIO

Fascicolo: 91 / 2019

This lexicon aims at interpreting the concept of ‘Territorial Fragilities’ toward different approaches. Abandonment, Accessibility, Adaptation, Connection, Housing, Landscape, Narrative, Peripheries, Policies, Prototyping, Regeneration, Segregation, Shrinkage and Welfare, are different points of view that open to design directions and strategies to work on territorial fragilities. Material and immaterial fragilities are linked to: lack, poorness or obsolescence of existing building and infrastructure, changes in social structure, emerging individual needs. After a theoretical introduction, the headwords will present different tactics that may lead to the construction of ‘thick description’ as well as furnish guidelines for more effective design and policies to manage territorial fragilities.

Gaia Caramellino, Nicole De Togni

Il dibattito sull’Urban Design nelle riviste americane tra gli anni ’50 e ’60

TERRITORIO

Fascicolo: 87 / 2018

Il contributo riflette sulle forme assunte dal dibattito sul disegno urbano negli Stati Uniti tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’70, osservate attraverso la lente specifica della pubblicistica nazionale. Le riviste americane offrono un interessante punto di vista e costituiscono un terreno di dibattito e scambio con il mondo professionale e con un pubblico più ampio, sia attraverso la stampa generalista che per mezzo di riviste accademiche, istituzionali o professionali. La lettura mirata di queste fonti restituisce un ventennio di discussione e scontro, di definizione ed evoluzione di un dibattito, che consente di individuare istituzioni, occasioni di confronto, profili e temi cruciali, che costituiranno la base fondante della disciplina negli Stati Uniti. Emerge un quadro composito di autori, itinerari, luoghi, che contribuisce a definire i contorni della disciplina e permette di riconsiderare narrazioni consolidate.

Gaia Caramellino, Nicole De Togni

«From Rhetoric to Reality». L’Urban Design in una rivista istituzionale: JAIA, 1960-1965

TERRITORIO

Fascicolo: 87 / 2018

Bollettino ufficiale dell’a.i.a., il Journal of the American Institute of Architects offre una lente privilegiata per osservare le forme assunte dal dibattito sul disegno urbano negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni ’60, quando gli sforzi dell’istituzione si concentrano sulla definizione di un programma a scala nazionale. Gli articoli pubblicati dal JAIA tra il 1960 e il 1965 mettono in luce una stagione senza precedenti, in cui i lineamenti teorici del disegno urbano trovano una prima codificazione nei curricula delle scuole di architettura, vengono trasferiti sul piano delle pratiche professionali e tradotti nei codici dell’urbanistica americana. Emerge un progetto politico e culturale, che utilizza l’urban design in risposta alle ideologie del decentramento, alle politiche di urban renewal e alla crisi del piano che attraversano la cultura urbanistica americana negli anni ’60.

Nicole De Togni

Strumenti. Le convenzioni urbanistiche, una tradizione negoziale

TERRITORIO

Fascicolo: 84 / 2018

Le convenzioni urbanistiche - legittimate formalmente con la L.765/1967 - sono uno strumento pianificatorio di definizione, attuazione e contrattazione delle dinamiche di crescita ed evoluzione della città italiana fin dalla nascita dello Stato unitario. Esplorate soprattutto in relazione ai settori residenziali nelle aree di espansione, danno in realtà forma alla città alle scale e negli aspetti più vari: costituiscono un’occasione unica di negoziazione tra municipalità e attori molto diversificati per provenienza disciplinare ed obiettivi; concorrono significativamente alla costruzione della città pubblica; dialogano con il piano regolatore senza necessariamente costituire uno strumento di adulterazione delle politiche pianificatorie come proposto dalla cornice interpretativa consolidatasi sul dibattito relativo a genesi e conseguenze del Piano regolatore generale di Milano del 1953.