Esperienze di gruppo per genitori adottivi, dal sogno alla realtà

Titolo Rivista RICERCA PSICOANALITICA
Autori/Curatori Daria Vettori
Anno di pubblicazione 2017 Fascicolo 2017/2 Lingua Italiano
Numero pagine 13 P. 45-57 Dimensione file 154 KB
DOI 10.3280/RPR2017-002004
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

Questo scritto ha l’intento di raccontare alcune riflessioni riguardo l’uso del gruppo nell’ambito del sostegno alla genitorialità adottiva, frutto di anni di lavoro con queste famiglie. Tale esperienza, in particolare, risulta essere molto importante per favorire l’incontro con il figlio reale e il riconoscimento. Il processo d’integrazione tra il figlio adottivo tanto atteso e sognato e il figlio reale, portatore a sua volta di una propria storia e di diverse attese, risulta essere, infatti, complesso e non immediato. Il gruppo diviene, quindi, il luogo privilegiato per accompagnare questo processo, come anche tutte quelle fasi critiche in cui l’adozione si risignifica in relazione alle tappe della vita sia dei figli che dei genitori. In questo senso diviene assolutamente fondamentale quando i ragazzi entrano in pre-adolescenza e adolescenza. In questo periodo, infatti, i genitori adottivi vivono il dilemma tra darsi ancora la possibilità di recuperare momenti della relazione con i propri figli mai vissuti e accompagnarli nei processi di individuazione. Tra tenere vicino e lasciare andare. Un gruppo esperienziale nel quale la dimensione del rispecchiamento, del vedersi gli uni negli altri, consente di capirsi al di là della parola, di costruire un contenitore, anche corporeo e sensoriale, dove la coppia si sente protetta nei confronti di emozioni non facili da riconoscere e accettare. Il gruppo diventa, quindi, una sorta di teatro, in cui sperimentare in una dimensione creativa.;

Keywords:Gruppo, genitorialità adottiva, inter-corporeità, riconoscimento, conte-nimento creativo, tempo

  1. Bruno A., Gallozzi M. Corpi in gioco. Corporeità e sensorialità nell’esperienza con i gruppi di formazione. Funzione Gamma, Rivista Telematica scientifica dell’Università “Sapienza” di Roma.
  2. Chistolini M. (2010). La famiglia adottiva. Come accompagnarla e sostenerla. Milano: FrancoAngeli.
  3. Curi U. (2010). Straniero. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  4. Galli J., Viero F. (2005). I percorsi dell’adozione. Il lavoro clinico dal pre al post adozione. Roma: Armando Editore.
  5. Ferrari P.F. (2012). Neuroni specchio, azione e relazione. Il cervello che agisce come fondamenta della mente sociale. Rivista Sperimentale di Freniatria, CXXXVI(1).
  6. Karen J. Foli. (2004). The Post-Adoption Blues. Rodale Press.
  7. Gallese V. (2006). Corpo vivo, simulazione incarnata e intersoggettività, una prospettiva neuro-fenomenologica. In: Cappuccio M., a cura di, Neurofenomenologia, le scienze della mente e la sfida dell’esperienza cosciente. Milano: Bruno Mondadori.
  8. Galli J., Moro A. (2007). Miracoli, cicogne e provette. Roma: Armando Editore.
  9. Mastella M. (2009). Sognare e crescere il figlio di un’altra donna. Ascoltando e sperando con i genitori adottivi. Siena: Edizioni Cantagalli.
  10. Maini M., Vettori D. (2014). Essere in un gesto. I sensi dell’adozione. Milano: FrancoAngeli.
  11. Maini M., Vettori D. (2015). Le trasformazioni nella famiglia adottiva viste attraverso lo sguardo e il vissuto di un gruppo di adolescenti adottivi. MinoriGiustizia, Giugno.
  12. Pietropolli Charmet G. (2000). I nuovi adolescenti, padri e madri di fronte ad una sfida. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  13. Rosnati R., Ferrari L. (2009). Riconoscersi genitori e figli nel percorso dell’adozione: spunti di riflessione da alcune ricerche. Minorigiustizia, 1.
  14. Rugi G., Empatia e intersoggettività nella psicoterapia di gruppo, clinica e neuroni specchio. Funzione Gamma, Rivista Telematica scientifica dell’Università “Sapienza” di Roma.
  15. Stern D. (2004). The present moment. In psychoterapy and everyday life. New York-London: W.W. Norton&Company.
  16. Vasudevi R., Dale H., Lynne M., Colwin T. (1999). La comunicazione nell’infanzia: regolazione reciproca degli affetti e dell’attenzione. In: Crugnola C., a cura di, La comunicazione affettiva tra il bambino e i suoi partner. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  17. Vettori D., Salvo R.., Sartorello L., Galli J. (1998). Consultorio Familiare. Padova.
  18. Zavattini G. C., Boselli C., Luzzatto L., Pace C. S., Santona A., Vismara L. (2003). La genitorialità adottiva: lo spazio di vita e lo stile di attaccamento nella coppia. Infanzia e Adolescenza, 2(3): 125-136.

Daria Vettori, Esperienze di gruppo per genitori adottivi, dal sogno alla realtà in "RICERCA PSICOANALITICA" 2/2017, pp 45-57, DOI: 10.3280/RPR2017-002004