Geografia e rivoluzione

Titolo Rivista RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA
Autori/Curatori Claudio Minca
Anno di pubblicazione 2019 Fascicolo 2019/1 Lingua Italiano
Numero pagine 14 P. 7-20 Dimensione file 175 KB
DOI 10.3280/RGI2019-001001
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Questo articolo riflette sulla relazione ontologica tra geografia e rivoluzione. Partendo dal famoso libro di Hannah Arendt Sulla Rivoluzione, il presente saggio analizza il nesso tra il gesto di ‘segnare la Terra’ come atto costitutivo di ogni ordine sociale e il concetto stesso di rivoluzione. Richiamando l’opera di Carl Schmitt e il suo pensiero ‘spaziale’ l’articolo insiste sull’importanza di interrogare, a partire dalla geografia, il rapporto tra potere costituente e potere costituito, proprio per comprendere il profondo potenziale rivoluzionario del pensiero geografico e delle pratiche geografiche. Ponendo particolare enfasi sulla figura del rifugiato e sull’irreversibile crisi dello stato nazione, e seguendo in questo le argomentazioni di Giorgio Agamben, l’articolo chiude con una serie di considerazioni sulla necessità di una rivoluzione geografica, cioè di una nuova ontologia spaziale associata a una nuova immaginazione geografica in grado di superare le trappole territoriali che stanno all’origine delle due crisi più drammatiche che interessano oggi tutte le società occidentali: quella dei rifugiati e quella associata al cambiamento climatico;

Keywords:Rivoluzione, crisi dei rifugiati, Arendt, Schmitt, Agamben, ontologia spaziale

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Claudio Minca, Geografia e rivoluzione in "RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA" 1/2019, pp 7-20, DOI: 10.3280/RGI2019-001001