TY - JOUR PY - 2006 SN - 1972-4837 T1 - L'impasse nel gruppo: funzione dell'intermediario e contenitori multipli JO - GRUPPI DA - 8/20/2006 9:50:00 AM DO - UR - http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=27308 AU - Correale, Antonello AU - Cinciripini, Caterina IS - 2 VL - VIII LA - IT AB - Gli autori, facendo riferimento al trattamento di pazienti gravi in ambito istituzionale, si soffermano sulle situazioni di impasse del gruppo dei curanti, che definiscono come caratterizzate da un senso complessivo e diffuso di impotenza e di paralisi, una lunga durata del rapporto con il paziente, un grande numero di operatori coinvolti e di interventi intrapresi e talvolta fratture e contrapposizioni nell’équipe. Viene sostenuta la tesi che l’impasse nel gruppo curante è sempre la conseguenza di una frattura, una lacerazione ed una perdita di contatto tra paziente e operatore di riferimento. Nella relazione centrale si instaura una sorta di area opaca, di punto cieco a significato traumatico che influenza entrambi i componenti della coppia. Attraverso il riferimento a delle situazioni cliniche, si sottolinea come la possibilità di uscita dalla situazione di impasse sia legata allo sforzo di provare a decifrare l’area cieca o area traumatica In questo sforzo di individuazione gli autori ritengono debbano essere attivati tre momenti significativi: ­un primo momento implica una capacità dell’operatore di indurre in se stesso un momento di solitudine e di distacco che consenta di percepire l’esistenza dell’area cieca e il desiderio di illuminarla gradualmente; ­un secondo momento è caratterizzato dalla figura dell’intermediario, un operatore o altri operatori che possano costituirsi come nuovo contenitore dell’area cieca, che può così diventare più visibile, più avvicinabile e sopportabile e quindi più condivisibile; il terzo momento, o terzo contenitore, è rappresentato dal gruppo curante riunito in sede di discussione o supervisione, nel quale l’area cieca traumatica può assumere la sua configurazione più completa e leggibile, purché però riassuma al suo interno almeno una parte dell’esperienza soggettiva dell’operatore e almeno una parte della natura degli scambi di intermediarità tra colleghi. PB - FrancoAngeli ER -