@article{48399, year={2013}, issn={1972-5043}, journal={PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE}, number={2}, volume={47}, doi={10.3280/PU2013-002006}, title={Metafisica e microfisica del male: dai demoni assoluti ai demoni mediocri}, abstract={Vengono descritti due diversi modi di pensare il male politico, definiti, rispettivamente, (I) "paradigma Dostoevskij" e (II) "paradigma dei demoni mediocri". La correlazione tra volontà, onnipotenza e nulla, sebbene non più secondo il nesso religioso con cui Dostoevskij li concatenava, è infatti stata assunta e rielaborata dai maggiori filosofi della prima metà del Novecento, che hanno continuato a pensare il male come esito della perversione della volontà in onnipotenza, come risultato di un soggetto sovrano - collettivo o individuale - che per elevarsi a tutto produce il nulla. Viene argomentato che ora è tempo di elaborare un altro paradigma, il "paradigma dei demoni mediocri", secondo cui il male è un sistema nel senso di un intrigo di soggettività, di una rete perfettamente intrecciata di relazioni. Ciò significa innanzitutto porre in questione il ruolo esclusivo della volontà e del desiderio di morte, e guardare invece alle scene del male come luoghi potentemente abitati dalla volontà di vita.} url={http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=48399}, author={Simona Forti} pages={225-238}, language={IT}}