TY - JOUR PY - 2018 SN - 2532-4756 T1 - L’eredità di Giovan Luca Barberi 1523-1579 JO - ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE DA - 3/15/2019 12:00:00 AM DO - 10.3280/ASSO2018-002003 UR - http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=63481 AU - Alessandra, Davide SP - 31 EP - 66 IS - 2 VL - LA - IT AB - Il presente saggio mostra i risultati di una ricerca condotta principalmente sul fondo Tribunale del Concistoro, dell’Archivio di Stato di Palermo, inerente all’ereditarietà della carica di mastro notaro della Regia Cancelleria detenuta dal 1491 al 1523 dal regio milite Giovan Luca Barberi, autore dei Capibrevi, opera fortemente voluta dal potere centrale per indagare sugli abusi della feudalità siciliana, in merito al legittimo possesso dei feudi. Indagando le relazioni familiari del regio milite si è individuato il meccanismo che ha permesso alla famiglia Lanza, baroni del Mojo, nella persona di Petruccio, marito della figlia illegittima del Barberi, a succedere e accedere alla prestigiosa carica di mastro notaro della Regia Cancelleria, inserendosi così nel bramato ambito dell’amministrazione regia a discapito di Giovan Battista Riga, anch’egli erede del Barberi in quanto sposo della figlia legittima e naturale, nonostante una pronuncia dell’imperatore Carlo V deponesse a suo favore. Ciò che emerge è l’annosa querelle che vide contrapposti per secoli il potere regio, lontano dall’isola, ed i feudatari siciliani a difesa dei loro privilegi attraverso uno spaccato di vita privata che permette di far luce sugli interessi economici e la rappresentazione del potere di due famiglie, i Barberi e i Lanza baroni del Mojo. PB - FrancoAngeli ER -