TY - JOUR PY - 2019 SN - 1972-4837 T1 - Intervista a Salvatore Inglese JO - GRUPPI DA - 2/15/2020 12:00:00 AM DO - 10.3280/GRU2019-002002 UR - http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=65684 AU - Silvestri, Angelo AU - Cavicchioli, Giorgio AU - Mennella, Stefano AU - Di Salvo, Cristiano AU - Furin, Alessandra AU - Bianchera, Luciana SP - 13 EP - 31 IS - 2 VL - XX LA - IT AB - In questa intervista lo psichiatra Salvatore Inglese, pioniere italiano dell’etnopsichiatria, dialoga con alcuni membri della redazione di Gruppi, sui grandi fenomeni migratori. Viene discusso il rapporto conflittuale fra il desiderio di incontrare e mescolarsi con gli estranei, e il bisogno di sperimentare un forte senso di appartenenza attraverso confini e tradizioni ben definiti. Riflettendo sull’inevitabilità del conflitto insito nell’incontro con lo straniero e sulla necessità di farsene carico, l’intervistato sottolinea la specifica necessità dell’etnopsichiatria di affrontare l’incolmabile differenza esistente fra gli interlocutori. Ciò sollecita un interrogativo sugli stessi presupposti teorici della psicopatologia e della clinica oc-cidentali e sulla necessità di porre una grande attenzione alla cura di chi vive in prima linea l’accoglienza e la cura degli immigrati e delle comunità accoglienti. Ri-guardo ai presupposti teorici, Salvatore Inglese affronta il tema dell’inconscio e del gruppo, intesi come elementi naturali, e del setting, inteso come elemento istituito in grado di evidenziare e dinamizzare il rapporto fra questi. Richiamando il pensiero di Georges Devereux e di Tobie Nathan, viene discusso come il problema lingui-stico entri nell’organizzazione del setting. A proposito della cura di chi cura, infine, viene valorizzato lo sforzo compiuto per sopportare lo "spaesamento" sperimenta-to nel tentativo di gettare un ponte fra diversità difficilmente conciliabili. PB - FrancoAngeli ER -