L'Autore ripercorre la storia dell’istituto podestarile a Torino tra il 1926 e il 1945, proponendo anche un confronto con altre situazioni locali italiane. Nel capoluogo piemontese, dove il fascismo si era affermato con una certa difficoltà e lo squadrismo era stato un fenomeno meno radicato che altrove, i podestà furono spesso fedeli alla monarchia, mentre solo nella seconda metà degli anni Trenta vennero alla ribalta, alla guida dell’amministrazione cittadina, fascisti della "prima ora" e rappresentanti della media borghesia produttiva e finanziaria.