Se si considera il contributo dell’emigrazione italiana alla costruzione dell’identità brasiliana si può dire che esso sia stato caratterizzato da un duplice fenomeno: una di-mensione attrattiva esercitata dal paese di destinazione e una espulsiva sperimentata nel paese di origine. Un mix definibile come la risultante, da un lato delle azioni attrattive di induzione, facilitazione, provocazione e sostegno praticate dalle autorità, dagli agenti dei fazen-deiros e dalle compagnie di navigazione brasiliane e dall’altro, delle dure quotidiane esperienze vissute da braccianti, nullatenenti o piccoli proprietari agricoli senza pro-spettive con cui l’inserimento ritardato del giovane stato unitario italiano negli svilup-pi europei, avviati dalla rivoluzione industriale della fine dell’Ottocento, obbligava a fare i conti.