Cartografia ed etnocentrismo

Titolo Rivista AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI
Autori/Curatori Luigi Gaffuri
Anno di pubblicazione 2002 Fascicolo 2002/2 Lingua Italiano
Numero pagine 16 P. Dimensione file 49 KB
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L’idea di un altrove inteso come luogo dell’altro è sempre stata storicamente legata a qualcosa di lontano, di geograficamente lontano, la cui localizzazione era distante dal mondo dell’osservatore, e spesso si è sovrapposta, ha coinciso o si è coniugata con l’archetipo esotico. Caratteristica peculiare dell’esotismo è di essere più una critica della società e dei territori di appartenenza che una valorizzazione dell’altro e dell’altrove, anche se la figura dell’esota viene tramandata come il primo esempio di colui che ha preferito sistematicamente l’altro a se stesso e l’altrove al paese in cui viveva abitualmente. In realtà l’elogio degli altri e dell’altrove, favorito dalla seduzione dell’umana stranezza e dal fascino delle terre incognite, andava di pari passo con l’ignoranza al loro riguardo: nell’ideale esotico la preferenza era accordata al lontano per il fatto stesso che era remoto, proprio perché la distanza consentiva di mitizzare popoli, culture, luoghi sconosciuti. E più erano lontani e non li si conosceva, più apparivano desiderabili e migliori. Questo articolo guida il lettore in un viaggio affascinante che, partendo dalla cartografia antica, giunge fino all’immigrazione di oggi, che hanno avvicinato ciò che era lontano. L’argomentazione è strutturata in questi paragrafi: 1. Alterità, esotismo e cartografia moderna; 2. L’altrove lontano: eurocentrismo e cartografia coloniale; 3. L’altrove vicino degli immigrati tra noi; 4. Multiculturalismo e xenofobia, globalizzazione e cittadinanza.;

Luigi Gaffuri, Cartografia ed etnocentrismo in "AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI" 2/2002, pp , DOI: