Francesco Petrini analizza la posizione degli industriali italiani rispetto all’integrazione economica europea. Dopo una prima fase di rifiuto del dirigismo sovranazionale, essi finirono per accettarla, sia pure a certe condizioni: era ritenuto il sistema che meglio avrebbe garantito l’apertura commerciale - di vitale importanza per lo sviluppo italiano - e il mantenimento di alcune garanzie per i settori più deboli.