L'organizzazione della cura nei servizi psichiatrici: quali spazi terapeutici per i pazienti con disturbo grave di personalità?

Titolo Rivista INTERAZIONI
Autori/Curatori Marco Monari
Anno di pubblicazione 2005 Fascicolo 2003/1 Lingua Italiano
Numero pagine 11 P. Dimensione file 64 KB
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L’Autore descrive le problematiche attualmente più rilevanti nel trattamento dei pazienti con grave disturbo di personalità all’interno dei servizi pubblici. Individua inoltre nel gruppo di lavoro, formato da operatori con diverse professionalità, e nella possibilità che esso svolga, tra le altre, una funzione di mentalizzazione delle diverse caratteristiche personali di ogni paziente, i fattori di relativa forza per la costruzione di un ambiente psichiatrico facilitante. Sottolinea anche le difficoltà e le fragilità dei servizi nell’esercizio di queste funzioni, che sono poco riconosciute a livello sanitario e sociale. È possibile comunque che una corretta gestione psichiatrica dei pazienti con grave disturbo di personalità, all’interno di un modello della cura in 2 tempi, che viene descritto, contribuisca ad orientarne l’evoluzione clinica. A questo scopo, viene citata una ricerca empirica, svolta da un gruppo di ricercatori, tra cui l’Autore, su 48 pazienti ambulatoriali, i quali dopo 12-18 mesi di un trattamento psichiatrico integrato con interventi psicoterapeutici e psicosociali variamente combinati, hanno manifestato una riduzione dei punteggi dell’Attachment Style Questionnaire (Feeney, 1994) relativi alle scale che valutano il Disagio per l’Intimità, la Preoccupazione per le Relazioni e la Fiducia. Molto resta ancora da fare per questo gruppo di pazienti all’interno dei servizi pubblici e l’Autore suggerisce una pianificazione più adeguata delle modeste risorse psicoterapeutiche disponibili, nonché una formazione mirata, estesa a tutti gli operatori, sui cosiddetti Fattori Terapeutici Comuni Specifici, propri di ogni relazione di cura.;

Marco Monari, L'organizzazione della cura nei servizi psichiatrici: quali spazi terapeutici per i pazienti con disturbo grave di personalità? in "INTERAZIONI" 1/2003, pp , DOI: