Questo scritto affida alla trama del linguaggio narrativo l’esplorazione di antiche e nuove trame di senso nella storia di una famiglia. Parole e suoni vogliono essere lo specchio di un progetto di cura basato non su tattiche o paradossi, ma su narrazioni e costruzioni di nuovi significati. L’adolescenza di una paziente designata viene qui assunta quale potente organizzatore mentale di un gruppo familiare, temporalità e dimensione evolutiva in cui ogni membro della famiglia si disarticola dalla matrice familiare attuale e ri-attinge alla propria storia transgenerazionale. Ne consegue un’ar¬ti¬co¬¬lazione del setting terapeutico teso alla connessione con la complessità di un campo fa¬miliare, con le culture che lo attraversano. Su queste linee processuali vengono esplo¬rati lo scisma coniugale in atto, il sacro quale operatore comunitario di mediazione nella discontinuità, il progetto adolescente quale metafora di una funzione di pattern, il dilemma etico posto dall’emergenza di un segreto, mai storia di singoli, ma di gruppi.