Partendo dall’opera di Lewin e focalizzando in particolare l’articolo “Psychoanalysis and topological psychology” (1937), il confronto con la psicoanalisi rileva i seguenti aspetti: a) insospettate convergenze nella concezione “dinamica”, all’insegna di un modello in definitiva meccanico di mente, cui Lewin giustappone il modello fenomenologico (e Freud il modello
clinico-interpretativo); b) i limiti del mero metodo sperimentale nell’affrontare il vissuto soggettivo, che va pertanto integrato con il metodo clinico; c) l’erroneità di contrapporre sistematicità e contemporaneità (Lewin) versus storicità (propria della clinica freudiana); d) la fecondità euristica, in Lewin come nella recente psicoanalisi, della nozione di campo, della quale occorre però evidenziare i molteplici significati.